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Allegri e la vergogna del ‘catenaccio’ al San Paolo: una volta il motto era “Noi siamo la Juve”

L’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri nella conferenza stampa del dopo Napoli-Juventus ha provato a giustificare una prestazione che ai tempi di Nereo Rocco si definiva “catenaccio”:

Dobbiamo fare i complimenti al Napoli (…) La Juventus si è adattata alla situazione, non bisogna vergognarsi se si fanno partite così. Alla fine nessuno si ricorderà di come abbiamo giocato oggi ma di chi entrerà nell’albo d’oro”.

Allegri ha sicuramente ragione quando dice che alla storia del calcio vengono consegnati i nomi dei vincitori delle competizioni. Ma ciò non toglie che la prestazione della sua squadra non ha onorato lo spettacolo e ha mortificato il calcio italiano che sperava in questa partita in mondovisione anche per un rilancio della propria immagine.

Per fortuna che il calcio italiano può fare affidamento sul Napoli di Sarri per salvare almeno l’onore.

Nell’arrampicarsi sugli specchi per giustificare la prestazione ‘catenacciara’ che al San Paolo non ha fatto neanche lo Spezia in Coppa Italia, Allegri si è dimenticato che non allena più l’Aglianese o il Lecco ma la squadra più forte più potente, più protetta, più ricca e più tifata d’Italia. Senza considerare che ha giocato contro un’avversaria distante 10 punti e terza in classifica e, quindi, nettamente inferiore se la classifica è lo specchio dei valori espressi sul campo.

Per i suoi stessi tifosi e per quelli della Nazionale è stato mortificante, umiliante e preoccupante vedere Bonucci e Chiellini rinviare come si diceva una volta “alla carlona” o “alla evviva il parroco”. La Juventus nella sua storia non ha mai fatto ricorso a questi provincialismi calcistici quando ha giocato al San Paolo. Anche quando ha perso a Napoli lo ha fatto con la dignità della squadra numero uno almeno in Italia.

Per questo Allegri dovrebbe vergognarsi, anche perchè il motto della squadra che allena, il vanto della società che rappresenta è “Noi siamo la Juventus e dobbiamo vincere sempre, non importa come”.

L’unico a ringraziare Allegri per il catenaccio della Juventus al San Paolo è stato Rafael, che ha risparmiato i 25 euro del biglietto.

Qualcuno consigli ad Allegri un bagno d’umiltà perchè certe vittorie sono figlie soprattutto per il nome delle squadre che si allenano. Allegri faccia tesoro della lezione di calcio avuta da Sarri. Il Barcellona è vicino e all’estero certi provincialismi non sono ammessi, altrimenti come si spiegherebbe che la Juventus ha vinto una sola Champions League in 31 partecipazioni?

 

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