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Allegri, Sky: “Giochiamo male? Troppa teoria, alla fine si deve vincere”

Allegri Juventus

Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, ha parlato ai microfoni di Sky Sport, dove ha parlato del settimo scudetto consecutivo  e del suo modo di giocare.

 

“Ho una squadra importante, di giocatori bravi, che fanno una cosa che nel calcio è fondamentale, sapersi passare la palla tra loro. La società ha supportato me e i ragazzi anche nei momenti difficili. L’equilibrio ha fatto al differenza, vedi la partita d’andata a Napoli dove rischiavamo di andare a -7 e poi la partita in casa nostra contro il Napoli. Abbiamo saputo che ci avrebbero dato filo da torcere fino alla fine e c’è da fare i complimenti al Napoli, stagione straordinaria, record di punti, ma alla fine abbiamo vinto noi.

Io ho una squadra di giocatori che hanno cuore. Nel calcio se non hai cuore non vinci, questo è importante. La fortuna te la devi andare a cercare e nel calcio di oggi la palla nel finale la gestisci, a fatica, perché c’hai un avversario che ti attacca. Noi siamo stati bravi a gestirla anche al limite dell’area. Devo ringraziare quel gruppo di giocatori che da quando sono arrivato mi ha accompagnato in questo percorso, in queste vittorie, il cosiddetto gruppo storico. E sono contento che possano fare questa passerella davanti ai nostri tifosi, perché vincere sette scudetti consecutivi è una cosa storica. Grazie a loro.

L’anno scorso a un certo punto ho messo in campo tutti i giocatori più tecnici che avevo, li ho responsabilizzati, perché non si poteva giocare più come si giocava prima e rischiavamo di perdere il campionato e questo alla fine ci ha portato a vincere lo scudetto e arrivare in finale di Champions. Quest’anno si pensava di poter andare sull’onda lunga dell’anno precedente e invece a un certo punto non si poteva giocare più in quella maniera perché era passato il momento magico e bisognava cambiare, rimettere qualcuno in discussione. Che dai di più quando sei in discussione. La competizione tra di loro è fondamentale e ogni scelta l’ho fatta nel massimo rispetto della squadra, per il meglio della squadra.

Giochiamo male? Giocare bene o giocare male è relativo. Quest’anno i ragazzi hanno fatto tantissimi gol. La cosa che a volte non riesco a spiegare è che si sta riducendo il calcio a troppa teoria. I vecchi allenatori mi hanno insegnato questa cosa e sono stati tutti messi forse un pochino troppo da parte. Ma già a partire dai settori giovanili, si fanno crescere i giovani giocatori come polli d’allevamento, che devono giocare solo secondo quello schema, che devono passare la palla per forza ad un compagno piuttosto che a un altro. Il calcio è estro, libertà, fantasia. Ci sono poi momento della stagione, della partita, in cui se per portare a casa il risultato devo giocare male, oh, io non faccio l’esteta per far piacere alla gente, la gente la faccio felice se vinco. L’allenatore non deve stare in tribuna, deve stare n panchina, perché ci sono talmente tante sfumature che ridurre tutto al giocare bene o giocare male, è riduttivo. Senza nulla togliere a quelle squadre che hanno probabilmente giocato meglio della Juve, ma alle volte devi portare a casa il risultato.

Una cosa che mi è rimasta impressa dal corso di Coverciano è che se io sto da una parte e devo arrivare dall’altra, ci si può arrivare andando dritti, una volta facendo una curva, una volta facendo due curve, ma l’importante è che si arrivi dall’altra parte. Dio Santo, quanti laureati col massimo dei voti abbiamo che si sono imparati a memoria i libri? L’unica cosa che ha cambiato il calcio è il retropassaggio al portiere. Perché una volta giocavi in un modo, ora per gestirle, dovrebbero far pagare un biglietto solo per guardare l’ultimo quarto d’ora delle partite. Sento troppa teoria e mi dispiace soprattutto per i settori giovanili. Sennò sembra un pazzo, che vado a toccare quelli che dicono le teorie, le robe.

Io ho cambiato tanto sia l’anno scorso che quest’anno. Io quello che devo fare per far vincere la squadra, lo faccio, punto. Per me non si può partire con un’idea e tenerla fino alla fine. Sarà anche una cosa mia, a me la monotonia mi da’ noia, quindi magari per questo devo cambiare i giocatori ogni tanto”.

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