Editoriale

Ancelotti, il campo, l’applauso. Quando la differenza la fa l’unione

Carlo Ancelotti dovrà affrontare la sua “campagna di ottobre” alla guida del Napoli. Ecco l’editoria di Italia Mele sulla gestione del tecnico azzurro.

 

 

Ottobre che a Napoli sembra luglio e confonde bioritmi e stagioni, non solo meteorologiche.

Ottobre che con un accenno di novembre deciderà le sorti in Champions (e forse non solo) del Napoli. Tutto è iniziato da poco ma, per una serie di circostanze poco fortunate, si devono già fare i conti.  Ancelotti ha chiesto al Napoli Coraggio. Ecco, il Coraggio, la determinazione e la concentrazione. Tutte qualità che dovranno mettere in campo i 14.

Si 14, lo diciamo da tempo, il calcio di oggi non si gioca più in 11, conta esserci non partire dal primo minuto e neppure giocarle tutte, altrimenti a che servono le rose ampie e di livello? Si è ripetuto per anni che al Napoli mancavano le alternative di qualità per diventare grande e ora si chiacchiera sul fatto che giocano in tanti. Ovviamente la critica deriva dalle prestazioni poco convincenti e da qualche risultato negativo ma la filosofia di gestione del gruppo è questa a prescindere.

La squadra, nel complesso deve dimostrare di aver assorbito le voci di mercato, le tribune e le mancate convocazioni.

Ancelotti è stato chiaro: “È il campo che mi da la formazione”.

E il campo non ha solo sussurrato la formazione ma ha anche applaudito il discorso fatto dal mister. Tutti in cerchio ad ascoltare riflettere e impegnarsi, quando i gesti valgono più delle parole e gli interessi di tutti superano quelli personali.

 

 

 

Fonte foto: SSCNapoli.

Comments

comments

Ultimi Articoli

To Top