Primo Piano

Ancelotti: “Il Napoli ha fatto passi da gigante e condivido il progetto di De Laurentiis, voglio restare qui a lungo”

Ancelotti

L’allenatore del Napoli, Carlo Ancelotti, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante l’evento Luiss Talk Sport 4.0  tenutosi presso la sede dell’Università.

“Faccio una premessa. Oggi è stata una giornata molto emozionante, ho ricevuto tantissimi complimenti. L’università mi mette imbarazzo, non l’ho mai frequentata. Non so realmente come funziona, una volta di obbligavano a studiare mentre all’Università studi per conto tuo ed aumenta il senso di responsabilità. Faccio solamente quello che mi piace fare ed ho avuto la fortuna di fare, per il quale mi sono appassionato quando ero molto giovane, ed ancora adesso sono appassionato. 

Ritornare in Italia è stato molto piacevole, all’estero ci sono problematiche di varia natura, la prima è il linguaggio per un allenatore. La cosa importante di vivere all’estero è il linguaggio, la trasmissione dell’emozione è molto importante e si può fare solo con la lingua. Tornare in Italia mi ha avvantaggiato sotto il punto di vista del linguaggio, avendo un dialogo diretto, dall’altra parte vedi delle cose che all’estero sono superate.

Razzismo? 

A livello ambientale l’estero è molto avanti rispetto a noi, si cerca di fare qualcosa.  Credo ci sia stata l’opportunità di fare qualcosa, si sono svegliate le coscienze, le campagne le puoi combattere se hai supporto, c’è stata una sollevazione generale. Tutti sono resi conto che parlare di questo è sciocco. Qualcosa è migliorato ma si devono fare tanti passi. Credo che ora ci sia la consapevolezza che quello del razzismo è un problema che va risolto.

Cosa è successo a Monaco con la società e i giocatori? Nella comunicazione e nella gestione un allenatore deve tenere conto che c’è le gestione con la squadra, la società, l’esterno. A Monaco c’è stato uno scontro non con i giocatori, sono uscite delle storie, il problema era uno scontro di filosofia, quella squadra secondo me aveva bisogno di cambiare filosofia e giocatori, questo si è scontrato con la volontà della società che voleva restare con il gruppo storico. Loro sono stati contenti di aver chiuso in maniera prematura, io altrettanto.

Quando il Napoli farà il salto di qualità ed uscirà dal limbo?

Mah, il Napoli nel limbo mi sembra una parola grossa, a parte la Juventus se il Napoli è nel limbo allora le altre dove sono? Il Napoli nell’ultimo periodo è sempre stato ai vertici del calcio italiano. Poi c’è il risultato sportivo ma in fin dei conti anche questo lo è. Il Napoli negli ultimi 12 anni ha fatto dei passi da gigante, tra le prime squadre d’Europa, questa squadra è molto vicina a raggiungere un risultato sportivo importante. È una società sana, che ha un progetto chiaro, investe in base a quello che ricava. Ci sono regole europee che ti impongono questo, se io sono andato ad allenare il Napoli è perché condivido ed accetto questo progetto. Anche a livello tecnico mi piace, c’è volontà di investire sui giovani, siamo vicini ad ottenere risultati sportivi importanti, altri risultati di altra natura come quella economica sono già stati raggiunti dalla società.

Che calcio ho ritrovato in Italia?

Il solito calcio italiano, molto considerato in Europa per le conoscenze tattiche. Un campionato molto formativo, qui i sistemi di gioco sono diversi. Nelle infrastrutture siamo indietro, in tutta Europa gli stadi sono stati quasi tutti rinnovati, a livello ambientale ci sono ancora sussulti di violenza, ignoranza, maleducazione, cose che sono state depennate da tutte le parti. In Inghilterra non sono stato mai insultato, in Francia nemmeno, in Italia siamo ancora indietro sotto questo punto di vista, troppa gente maleducata, bisogna migliorare.

Quanto è importante la statistica? 

Statistica è argomento di attualità, è un dato oggettivo, c’è una strumentazione avanzata che permette di valutare esattamente cosa deve fare il giocatore sul campo. Sulla statistica noi costruiamo l’allenatore, tutte le squadre fanno lavori con la palla e non a secco, il dato fisico ti dà una valutazione del carico di allenamento, è di fondamentale importanza. Sul dato tecnico ho ancora perplessità, c’è un solo dato tecnico correlato con risultato, gol fatti e gol subiti, se fai più possesso non è detto che vinci, se fai più passaggi non è detto che vinci. C’è un giocatore che può avere 90% di passaggio riusciti, ma se fa 90% di passaggi laterali ed a me non interessa, preferisco uno che fa il passaggio verticale pur rischiando di sbagliarlo.

Comments

comments

Ultimi Articoli

To Top