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Barcellona, il presidente: “Messi voleva restare ma la Liga impone dei limiti”

Joan Laporta, presidente del Barcellona, ha spiegato a giornalisti e tifosi in conferenza stampa i motivi dell’addio di Lionel Messi.

 

“Buongiorno a tutti. Sono qui per spiegarvi la situazione di Leo Messi. Prima di tutto, devo dire che i nostri predecessori ci hanno lasciato un’eredità nefasta. Questo fa sì che il monti stipendi rappresenti il 110% rispetto alle entrate del club, non abbiamo margine a livello salariale. La normativa de LaLiga prevede un fair play finanziario che impone dei limiti. Non abbiamo margine. Quando io e il mio staff abbiamo preso il comando del club, i numeri sembravano migliori. Tuttavia, sono di gran lunga peggiori del previsto. Le perdite previste sono molto più grandi, così come il debito più elevato”.

Prosegue Joan Laporta: “Il nostro club ha 122 anni di storia e viene prima di qualsiasi giocatore, persino del miglior giocatore del mondo. Saremo per sempre grati a Messi, ma il Barcellona viene prima di tutto il resto”.

Sul tema del fair play: “C’erano tante cose da fare, per di più in tempi brevi perché il giocatore ha altre offerte. Siamo arrivati a un punto in cui devi lasciare le emozioni fuori, analizzare la situazione con rigore e coi numeri. Pensiamo che sarebbe servita più flessibilità, ma questa non può essere una scusa perché conoscevamo già prima la normativa de LaLiga su salary cap e fair play finanziario. Leo si merita tutto, ha dimostrato il suo affetto per il Barcellona e la sua volontà era restare. Sono triste a livello personale, ma abbiamo fatto la cosa migliore per il club”.

 

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