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Barcellona-Napoli, parola al centrocampo: blaugrana con gli uomini contati, azzurri con nuove certezze

Zielinski Fabian Ruiz

La sfida di Champions League tra Barcellona e Napoli è ormai alle porte, dopo l’1-1 della gara d’andata giocata al San Paolo a febbraio.

Sabato, le due squadre si affronteranno nel secondo atto, con in palio l’accesso ai quarti di finale. Dopo aver analizzato le difese delle due compagini, prendiamo ora in analisi i rispettivi centrocampi.

Andamento dei due reparti

BARCELLONA – La squadra blaugrana ha risentito di parecchi problemi durante quest’annata, conclusa con un secondo posto alle spalle degli arcirivali del Real Madrid (dopo essere stata a lungo in vetta), l’eliminazione ai quarti in Coppa del Re e in semifinale di Supercoppa di Spagna. Il cambio allenatore, con Setien a prendere il posto di Valverde, non ha portato i benefici sperati, anzi, ha complicato ulteriormente la stagione dei catalani. Il centrocampo è apparso sottotono nel corso di questa strana annata. Rakitic impiegato con il contagocce e De Jong che, invece, è sembrato un lontano parente di quello ammirato con la maglia dell’Ajax.

NAPOLI – Anche gli azzurri hanno avuto non pochi problemi durante la stagione ma, a differenza degli avversari, l’avvicendamento in panchina tra Ancelotti e Gattuso ha permesso un’inversione di rotta, culminata con la conquista della Coppa Italia, nella finalissima contro la Juventus. Il centrocampo è apparso in netta difficoltà durante la prima metà di stagione, con un Fabian Ruiz in stato di quiescenza, un Zielinski dal rendimento altalenante e un Allan che ha confermato le difficoltà della scorsa stagione. La svolta è coincisa con l’arrivo, durante il mercato di gennaio, di Diego Demme, che ha dato ordine ed equilibrio ad un reparto quasi allo sbaraglio, e di Stanislav Lobotka.

Gli interpreti

BARCELLONA – Uomini contati per Quique Setien. Il tecnico catalano dovrà fare a meno di due dei migliori centrocampisti a sua disposizione entrambi squalificati : Sergio Busquets e Arturo Vidal.

A complicare ulteriormente la situazione, c’è la grana Arthur. Il brasiliano diventerà, al termine della stagione, un nuovo calciatore della Juventus (con Pjanic che farà il percorso inverso). Arthur ha scelto di non presentarsi alla ripresa degli allenamenti e di non scendere più in campo con la maglia blaugrana.

Saranno, dunque, quattro i centrocampisti a disposizione di Setien: Frenkie De Jong, Ivan Rakitic, Sergi Roberto e il giovanissimo Riqui Puig.

De Jong è arrivato la scorsa estate dall’Ajax, reduce da una grandissima annata e una memorabile cavalcata in Champions League. L’olandese, tuttavia, non è ancora riuscito ad imporsi in Catalogna, facendo, anzi, molta più fatica del previsto. La principale problematica riguarda la collocazione in campo: al centro della mediana, infatti, Sergio Busquets, autore di una grande stagione, rimane un intoccabile per qualsiasi allenatore, mentre da mezzala De Jong non è riuscito a imporsi. In tal senso, l’addio di Arthur potrebbe essere una manna dal cielo per l’ex Ajax. In totale, per lui, due gol, oltre a quattro assist, in 40 partite stagionali.

Ivan Rakitic, invece, sembra ormai al passo d’addio. Il croato, infatti, dopo essere stato tra i grandi protagonisti del triplete del 2015, è ormai ai margini del progetto e, pur essendo sceso in campo in 41 occasioni, spesso è subentrato solo per pochi minuti. Eppure, il centrocampista, vicecampione del mondo nel 2018, ha dimostrato di essere ancora un calciatore importante, tanto da essere fortemente richiesto dall’Arsenal e dal Siviglia, sua ex squadra. Per lui, un gol e 4 assist stagionali.

Sergi Roberto sarà, con ogni probabilità, il terzo centrocampista utilizzato da Setien, pur essendo, ormai, adattato. Lo spagnolo, infatti, nasce mezzala ma si è trasformato progressivamente in un terzino destro, con buoni risultati, tanto da insidiare spesso la titolarità di Nelson Semedo. In questa stagione, è stato impiegato per 21 volte da laterale destro, trovando anche il gol in un’occasione, e 11 volte da centrocampista centrale, con 2 assist nel successo sul Betis. Parliamo di un vero e proprio jolly, che in due occasioni è stato impiegato addirittura da centrale di difesa.

NAPOLI – In casa Napoli, invece, Gattuso ha vasta scelta per quanto riguarda il terzetto di centrocampo. In cabina di regia, Demme sembra in vantaggio su Lobotka, pur avendo, lo slovacco, dato grossi segnali di crescita nelle ultime uscite, mentre Fabian Ruiz e Zielinski dovrebbero essere le mezzali ai lati dell’ex capitano del Lipsia.

Diego Demme è stato l’uomo scelto, durante il mercato di gennaio, per riportare equilibrio in un reparto in netta difficoltà. Nato in Germania, da padre tifosissimo del Napoli, (vi dice niente il nome Diego?), ha giocato i primi sei mesi al Lipsia, squadra di cui è stato a lungo capitano, prima di accettare la corte della squadra azzurra. Il suo arrivo è stato uno dei principali motivi del cambio di marcia del Napoli e il tedesco ha anche segnato il suo primo gol in occasione della vittoriosa trasferta di Marassi contro il Genoa.

Fabian Ruiz ha disputato una stagione altalenante, con una prima metà in cui è sembrato la brutta copia dello splendido centrocampista ammirato nel corso della precedente stagione e in occasione degli Europei Under 21, vinti dalla sua Spagna. Con l’arrivo di Gattuso, l’ex Betis ha notevolmente migliorato il suo rendimento, trovando anche due gol importantissimi: uno a Brescia ed uno a San Siro, nella semifinale d’andata di Coppa Italia, contro l’Inter. In totale, quattro gol e sei assist per Fabian che, negli scorsi mesi, è stato a lungo oggetto del desiderio proprio del Barcellona.

Discorso analogo può essere fatto anche per Piotr Zielinski, partito in sordina ma poi diventato uno dei fedelissimi di Gattuso. Ringhio, infatti, è rimasto a dir poco stregato dal polacco, chiedendone fortemente la conferma, sancita da un rinnovo ormai ad un passo. Zielu ha dimostrato notevoli miglioramenti, sia in termini di qualità che di quantità, ma non ha ancora fatto quel salto di qualità che gli si chiede da tempo. Forse, l’arrivo di Gattuso potrà, finalmente, esprimersi al top del suo potenziale.

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