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Bucciantini: “Scudetto? Napoli favorita, ha il migliore attaccante del campionato”

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Marco Bucciantini, scrittore ed opinionista Sky, è intervenuto ai microfoni di “1 Football Club” su 1 Station Radio.

La scuola di allenatori italiani sta andando bene. Spalletti ha trovato una squadra che da tanti anni ottiene risultati positivi, e in più hanno aggiunto Osimhen a tempo pieno. Allegri, invece, si è ritrovato una Juventus in parabola discendente. Max ha messo in discussione la forza della Juventus e i giovani, stimolandoli e sta vincendo grazie a questi ultimi. È un allenatore intelligente, è convinto nella costruzione umile della squadra, anche se non credo abbia tanti margini questa stagione. Mazzarri deve lavorare molto con il Cagliari, ma può salvarsi. Sarri, tra le big, ha la rosa meno profonda, e paga i numerosi impegni. L’Atalanta è quella che ha più problemi perché si sono fatti male diversi giocatori importanti e hanno perso il loro vantaggio. Al momento, ride Luciano Spalletti. 

Favorite per lo Scudetto? Napoli e subito dietro le milanesi. Il Milan è uno spettacolo, è un progetto anagrafico e i giovani sono migliorati tantissimo. Sono stati anche bravi a sostituire Donnarumma con un altro portiere top, e in più hanno un 10, Diaz, più forte di Calhanoglu. Spalletti è un erudito del calcio, che ha idee decisive, e se fossi in lui mi preoccuperei proprio dei rossoneri, perché al momento giocano su una nuvola. L’Inter, invece, è rimasta una squadra organizzata nonostante le cessioni illustri, ma occhio alla Juventus e alla Roma. Con Mourinho è una guerra, anche se gli attaccanti sono disordinati e bisogna vedere cosa riusciranno a fare.

Il Napoli ha dimostrato di vincere in più modi a differenza di quello di Sarri? Quella squadra era più fondamentalista, quella di Spalletti, invece, è più libera e hanno inserito due top calciatori come Osimhen e Anguissa. Gli azzurri hanno profondità, capacità di ribaltare le situazioni, può passare da momenti di dominio alla gestione. Partono da oltre 70 punti, aggiungiamogli l’attaccante migliore in Serie A e il conto è facile.

Sarri? Un allenatore partito dalla terza categoria arrivato fino in Europa è ovvio che debba adattarsi a calciatori, società e ambienti diversi, non si può vincere solo con il tiki taka. Il problema della Lazio è che giocano da cinque anni allo stesso modo, ed è l’unica squadra a non poter sfruttare i cambi per la rosa corta. Sarri è una mentalità e in questo momento non la vedi”.

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