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Cairo: “Il protocollo va cambiato, vedere gare che finiscono tanto a poco secondo me non è una bella cosa”

torino cairo

Il presidente del Torino Urbano Cairo ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Anch’io lo sport in onda su radio Rai.

“La riduzione a 5 mila spettatori negli stadi è stata una scelta che abbiamo preso all’unanimità, che per altro ci è stata caldeggiata dal Governo. Concordo con Bassetti: con la vaccinazione e il green pass uno è ben coperto. 

Credo che le proteste di Udinese e Bologna siano abbastanza giuste. Io non ho condiviso il nuovo protocollo, non è molto ragionevole. Giocare con 13 elementi, attingendo dalla Primavera, fino ai 2003 indipendentemente se sono professionisti: tutto questo vuol dire andare oltre. In Inghilterra, ad esempio, hanno posto un limite minimo di giocatori che devono essere disponibili, ma se ci sono degli infortunati non vengono contati, Covid o meno, e soprattutto i giovani devono essere professionisti. E’ una cosa molto più ragionevole, che va anche a beneficio dello spettacolo. Vedere gare che finiscono tanto a poco secondo me non è una bella cosa. L’ho detto anche in Assemblea, il protocollo può essere cambiato. 

Il calcio deve andare avanti e procedere, come Inghilterra con stadi pieni: tifosi vaccinati e super green pass, una volta che c’è questo, credo non si debba esagerare. 

Troppe partite? Ci sono appuntamenti a tutte le ore, è vero, ma la gente può scegliere se vedere le gare o meno, se ha tempo e voglia, non è obbligatorio. Siamo sempre in una sfera di libertà. Si giocano tante competizioni e quindi c’è molto calcio. Le tv hanno fatto investimenti importanti per gli spettatori, però sono scelte. Sennò uno legge un libro o fa una passeggiata.

Sicuramente si deve mettere mano a questo protocollo. In Inghilterra hanno gestito con una commissione tecnica. In Italia la Lega ha fatto il protocollo, ma dal momento in cui c’è il protocollo, deve esserci una commissione tecnica, che non è il Consiglio, per evitare di avere giuste lamentele.

Belotti? Ne abbiamo parlato talmente tanto, penso sia un po’ superfluo. Le cose sono chiare, se il giocatore ha altre idee noi non possiamo fare più di quello che abbiamo fatto considerando il momento e i livelli economici offerti. Ora deve pensare a giocare senza dedicare altro tempo a questo”.

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