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Caso plusvalenze Juve: le ultime sull’inchiesta

dirigenza juventus

L’inchiesta “Prisma” ha messo nel mirino 282 milioni di plusvalenze sospette in tre anni con l’ipotesi di reato di falso in bilancio della Juventus.

L’amministratore delegato della Juventus Maurizio Arrivabene è arrivato poco dopo le 15, in procura a Torino, dove sarà ascoltato come testimone nell’ambito dell’inchiesta sui bilanci e sulle operazioni finanziarie del club bianconero, condotta dai magistrati del gruppo Economia Marco Gianoglio, Ciro Santoriello e Mario Bendoni. Sabato, all’indomani delle perquisizioni effettuate nel tardo pomeriggio di venerdì nelle sedi della società, era stato ascoltato sempre come testimone per circa 9 ore il direttore sportivo, Federico Cherubini.

Secondo quanto riportato dall’inviato di Skytg24 è probabile che a inizio dicembre verranno ascoltati i 6 indagati nell’inchiesta Prisma (fra cui il presidente della Juventus Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved, l’ex responsabile dell’area sportiva Fabio Paratici, ora al Tottenham).

Nelle 9 ore davanti ai magistrati, all’attuale direttore generale della Juventus Federico Cherubini è stato chiesto conto soprattutto di quella “carta che non doveva esistere”, così come la definisce il responsabile legale Cesare Gabasio in una telefonata con Cherubini di fine settembre intercettata dagli inquirenti.

La Guardia di Finanza era stata inviata nella sede del club bianconero proprio per cercare questo documento. L’ipotesi degli inquirenti è che in questa “carta segreta” siano riportati rapporti contrattuali e stipendi arretrati di Cristiano Ronaldo, che comunque non risulta indagato.

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