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CdS – Inchiesta Juventus, c’è intercettazioni sospetta

dirigenza juventus

Nell’edizione odierna, il Corriere dello Sport fa sapere importanti novità sull’inchiesta che coinvolge la Juventus.
Sono questi giorni delicati per quel che riguarda l’inchiesta portata avanti dalla procura di Torino relativamente ai bilanci della Juve compresi tra il 2018 e il 2021. Sono in tutto 16 gli indagati, tra cui il presidente bianconero Andrea Agnelli (per cui era stata chiesta anche l’applicazione di misure cautelari, respinta dal gip), il vice Pavel Nedved, l’ex capo dell’area sportiva Fabio Paratici e l’attuale ad Maurizio Arrivabene: da lunedi scorso sono iniziati i venti giorni a disposizione per studiare le carte e preparare memorie difensive o farsi interrogare dai pm. Tra i vari capi d’accusa, i principali restano quelli di falso in bilancio e false comunicazioni al mercato. Sotto la lente di ingrandimento ancora le presunte plusvalenze fittizie, tesi in questo caso rafforzata dalle intercettazioni ambientali e telefoniche secondo i pm:

«Fortuna che… alla luce delle recenti visite ci siamo fermati», rivelava Federico Cherubini a Stefano Bertola il 22 luglio 2021. Per la Procura sarebbe un’ammissione riguardo a plusvalenze artefatte in precedenza. Ma fari puntati anche sulle due manovre stipendi di marzo-giugno 2020 e soprattutto di marzo-giugno 2021 a causa di quegli accordi privati che sarebbero divergenti da quelli depositati in Lega secondo le valutazioni dei pm, compresa la famosa «carta che deve rimanere seareta» di Ronaldo che varrebbe 19,7 milioni e che la procura non avrebbe trovato ma sarebbe riuscita a ricostruire nei contenuti.

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