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Champions League: i veri pericoli si chiamano Torino, Fiorentina e calciomercato

Appena sette giorni fa bisognava guardarsi le spalle da Atalanta, Chievo e Genoa. Si ritenevano Lazio, Milan e Roma di un altro pianeta con maghi-allenatori  e rose piene di campionissimi.

Ma si sa, nel calcio Napoli è stata sempre una città poco incline all’equilibrio.

Così come la piazza napoletana non lascia mai trapelare se la Real-euforia che ha investito la città è per la partecipazione al Real-evento o perché davvero crede a ragion veduta di superare con tanta nonchalance la squadra che al mondo è la più amata, la più potente, la più ricca, la più vincente, la più leggenda.

La squadra che gioca ogni anno almeno 4-5 partite così prestigiose e che può schierare Ronaldo, uno dei due migliori calciatori al mondo che oltre ad essere il miglior realizzatore di tutti i tempi della competizione, da solo ha più presenze in Champions League di tutta la squadra del Napoli al completo.

Il Napoli le sue 10-20 possibilità su 100 di passare il turno le ha grazie al gioco di Sarri e a patto che non permetta all’emozione e alla tensione di far tremare le gambe ai calciatori. Però l’euforia per il Real-evento non deve far dimenticare che domenica al San Paolo c’è la sfida con l’insidioso Torino, quindi la difficilissima trasferta di Firenze. Senza contare che a inizio anno nuovo tra Firenze e Madrid ci saranno altre sei partite di campionato e gli impegni di Coppa Italia.

Soprattutto c’è la finestra di mercato che vede il Napoli OBBLIGATO a comprare una prima punta di livello internazionale. Pavoletti? A 28 anni non ha mai giocato in un grande club e gol a squadre di un certo livello ne ha segnati appena tre  (Inter, Roma e Milan).  Ovvio che se dovesse trasferirsi in azzurro ogni napoletano è invitato a diventarne il primo tifoso. Però vista l’esponenziale crescita internazionale del Napoli, dopo Cavani e Higuain, forse non sarebbe meglio puntare su una prima punta di spessore europeo pronta anche per affrontare senza paura le Real-sfide?

Due esempi su tutti, Kalinic e Lukaku. Sfruttando il fascino delle due Real-sfideNON SOLO, tocca a De Laurentiis trovare il modo di convincere calciatori e clubs proprietari dei cartellini e avere uno dei due al fianco di Milik già dal prossimo 2 gennaio (si, gennaio e non febbraio).

In passato con la sessione invernale di mercato il Napoli non ha colmato alcune lacune dell’organico a disposizione dei suoi allenatori bruciando così le residue possibilità di lottare fino alla fine per un traguardo davvero importante.

La speranza è che la lezione abbia generato una valida esperienza per non ricommettere lo stesso errore.

Forza Napoli sempre, ma EQUILIBRIO sempre!

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