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Chi è causa del suo mal pianga se stesso

Il Napoli crolla a Verona e cede la terza piazza valida per un posto ai play-off della prossima Champions League alla Lazio. La squadra di Pioli si avvicina alla Roma, sconfitta 2-0 in casa dalla Sampdoria e ora distante solo una lunghezza, con la vittoria per 2-0 a Torino, dove il Napoli è caduto due settimane fa.

Sicuramente i granata visti contro la squadra di Benitez si sono lasciati preferire di gran lunga alla squadra vista in campo contro i biancocelesti, ma questo non è un alibi sufficiente per i partenopei.

La complicata situazione di classifica apre a scenari inaspettati, considerato il ritardo di otto punti della Lazio rispetto al Napoli appena cinque giornate fa.

Pensare che questa situazione sia figlia unicamente della debacle di Verona e della rimonta subita dall’Inter nello scorso turno sarebbe un grave errore. Quella di Benitez è una squadra forte, checché se ne dica in questi giorni bui nell’ambiente partenopeo, con un attacco tra i primissimi in Europa e un’identità di gioco emersa in modo prorompente in alcune partite. Dal punto di vista della qualità il Napoli ha ben pochi rivali in Serie A, il problema è che nonostante la rosa sia profonda come mai accaduto nell’era De Laurentiis, l’identità di gioco appena citata sia stata espressa solo a sprazzi nel corso della stagione.

Il Napoli ha perso un’enorme quantità di punti e occasioni contro squadre sulla carta più deboli. A cominciare dalla seconda giornata, quando il Chievo Verona ha clamorosamente sbancato il San Paolo dopo novanta minuti di dominio del Napoli, trentatré tiri verso la porta avversaria e un rigore parato da Bardi (ora riserva di Bizzarri) a Higuaìn. Quella sconfitta arrivò in circostanze particolari e tutto lasciava pensare che fosse la classica giornata sfortunata. Purtroppo per i partenopei dopo una settimana arrivò la seconda sconfitta stagionale a Udine, maturata a causa di uno dei tanti errori difensivi che hanno caratterizzato la stagione del Napoli. Le vere occasioni sprecate, quelle che hanno portato alla difficile situazione attuale, al netto di sconfitte che ci possono stare, sono costituite però dai punti gettati via proprio quando sembravano già conquistati. Le rimonte subite contro il Palermo, a Milano contro l’Inter, al San Paolo contro Cagliari ed Empoli e quella contro l’Inter settimana scorsa sono state letali per le ambizioni scudetto, a cui alluse il Presidente in estate, e seriamente dannose per la rincorsa ad un posto Champions. In mezzo altre vittorie mancate come a Bergamo con il rigore sbagliato da Higuaìn nel recupero oltre a tante prestazioni positive con un filotto importante di quattro vittorie consecutive a inizio 2015 che avevano rinvigorito le speranze azzurre per questo finale di stagione.

IL LATO POSITIVO – La cosa che impressiona è che dopo le ultime tre terribili partite il Napoli sia sempre lì e la classifica sia cortissima.

Se Benitez riuscirà a riproporci il Napoli che distrusse la Roma o quello molto convincente visto da inizio anno solare fino a Napoli-Udinese siamo sicuri che la squadra azzurra potrà dire ancora la sua nella lotta per le posizioni che contano e che possono garantire un futuro roseo alla società di De Laurentiis.

Articolo di Valerio Intermoia

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