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Come cambia il Napoli: dall’estetica al pragmatismo

Il Napoli ha ufficializzato Carlo Ancelotti come nuovo allenatore, il tecnico prende il posto di Maurizio Sarri e siederà sulla panchina azzurra per le prossime 3 stagioni

 

Un segnale chiaro quello di De Laurentiis, il divertimento è bello, ma adesso bisogna vincere.

E per vincere è andato sul sicuro, prendendo uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio mondiale.

Sarri in 3 anni non ha vinto trofei, ma ha fatto appassionare e divertire una città intera, che ha sognato lo scudetto e mai come quest’anno sentiva che quel sogno era vicino.

La bellezza e la fluidità del gioco di Sarri non sono bastati però a far gioire la piazza partenopea, ma nonostante ciò i tifosi lo hanno amato e continuano ad amarlo, perchè con il suo gioco è entrato nel cuore dei napoletani. Tanto è vero che sono stati di più i messaggi di tristezza per l’addio di Sarri che quelli di gioia per Ancelotti, perchè Sarri oltre ad essere l’allenatore del Napoli, aveva Napoli dentro di se.

Un cambiamento radicale quello di De Laurentiis, si passa dal bel gioco e dal calcio visionario di Sarri, al pragmatismo di Ancelotti, un po come quando il Milan passò da Sacchi a Capello, con la differenza che però anche Sacchi riuscì a vincere.

Come rivoluzionerà Ancelotti il Napoli da un punto di vista tattico? Questo ovviamente non possiamo saperlo, ma con ogni probabilità non stravolgerà il lavoro fatto da Sarri, sarebbe un gravissimo errore, ripartirà proprio da quelle che sono le certezze del Napoli, inserendo man mano i nuovi tasselli e le sue idee.

Una cosa è certa, sarà un Napoli diverso, più concreto e meno spettacolare, meno possesso palla e più verticalizzazioni, l’essenziale per vincere, oltre ovviamente ad una campagna acquisti di livello.

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