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Confronto tra la classifica di Serie A e gli stipendi degli allenatori: anche Sarri tra le sorprese

Andiamo a vedere la classifica di Serie A, confrontata con la classifica degli stipendi degli allenatori. Allegri il più ricco, Sarri storce il naso mentre Gasperini e Inzaghi sono le vere sorprese.

 

 

Fanno ancora eco le parole di Sarri che, durante la conferenza stampa, ha parlato di come vorrebbe “arricchirsi” con il nuovo contratto, cui hanno fatto seguito quelle di De Laurentiis. A questo punto sorge spontanea una domanda: ma quanto guadagnano gli allenatori di Serie A, rispetto al loro reale rendimento? Si, ok, va bene, lo sappiamo, le classifiche non vanno semplicemente lette per quello che sono, all’interno di una stagione può succedere qualsiasi cosa. Ma mettere un nome dietro l’altro e numeri in sequenza resta ancora il modo oggettivamente più comune di analizzare una situazione.

E quindi, ecco qui, abbiamo stilato la classifica di Serie A così com’è, con gli allenatori delle relative squadre e, di fianco, la classifica degli stipendi degli allenatori. Piccola concessione, la presenza di allenatori esonerati per via dell’impossibilità di reperire i compensi dei sostituti.

 

 

Il dato che salta all’occhio (nonchè quello che interessa più i tifosi napoletani) è proprio la posizione di Sarri, sesto (settimo a inizio anno prima dell’esonero di De Boer) a fronte di una classifica che vede il Napoli terzo, a un passo dal secondo posto. Davanti al tecnico azzurro, non solo Allegri e Spalletti (che comunque rendono giustizia ai loro stipendi con l’attuale posizione in classifica), ma anche Montella, Paulo Sousa e Pioli, rispettivamente 6^, 7^ ed esonerato da un’Inter fuori dall’Europa.

Exploit invece quelli di Gasperini ed Inzaghi, che guidano l’Atalanta delle sorprese di quest’anno, 5^ e matematicamente in Europa League, e la Lazio che la precede di una posizione. I due allenatori invece sostano a metà nella classifica dei loro colleghi, dietro anche a Donadoni e Di Francesco che invece in Serie A sono decisamente nella seconda metà della classifica.

Abbastanza simili invece le due classifiche per le posizioni in basso, con Zeman fanalino di coda, così come il suo Pescara, ormai già in Serie B con solo 100.000 euro di stipendio.

 

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