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Conte: “Nessun timore per l’arbitraggio. Si affrontano le squadre che hanno fatto meglio”

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L’allenatore dell’Inter Antonio Conte ha parlato ai giornalisti in conferenza stampa alla vigilia della super sfida contro la Juventus.

 

Che gara si aspetta contro questa Juve? “Si affrontano due squadre che sono in testa e che hanno fatto meglio delle altre. Siamo però solo alla settima di A, tutti i valori verranno fuori più avanti. Il tempo dirà quali sono le nostre ambizioni. Serve coraggio”

Come arriva a questo confronto dopo Barcellona?“Ogni partita è importante, continuo a ripetere che ogni gara è uno step. Quando perdi a Barcellona deve esserlo, per capire dove si può migliorare. Per raggiungere certi livelli dobbiamo ancora fare strada”

Gara già decisiva? “La Juve ha dettato legge negli ultimi otto anni in Italia che ha fatto bene in Europa, costruita nel tempo. Grande merito a chi ci ha lavorato per farla diventare una vera corazzata. Sono un esempio”

Come giudica questo ciclo? “Mi auguro nel prossimo di poter contare su più giocatori, per ripartire meglio le forze. Il nostro campionato gira intorno a questo, nella gestione delle energie, affinché certi giocatori non siano costretti a giocarle tutte. E’ importante per l’Inter. Qualcuno era in ritardo, ma siamo solo all’inizio e il serbatoio è pieno. Queste sono partite che danno energie per entrambi. Arriviamo con la giusta convinzione ed entusiasmo, anche dopo una sconfitta contro un grande avversario in Champions”

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Serve più tempo del previsto per competere anche in Champions? “Abbiamo radicalmente cambiato rispetto agli anni passati. Tanti parlano degli acquisti fatti, ma sono partiti elementi che venivano considerati basilari. Ci sono tanti giocatori dalla poca esperienza per giocare a certi livelli. Sarà importante la crescita di ognuno di questi, stanno migliorando ma bisogna crescere dal punto di vista della mentalità, del fisico, dell’autostima. Noi stiamo lavorando in maniera importante, giorno e notte, e non posso che ringraziare questi ragazzi per disponibilità dimostrata. Negli anni si capisce dove è giusto andare, crescere, migliorare”

La prestazione di Barcellona le ha fatto capire che “Quando parlate di vedere anche solo l’1% di possibilità di poter vincere, bisogna considerare anche il lavoro, la crescita necessaria per poterlo fare. Quando ho parlato con i direttori e il presidente, ho intravisto certe situazioni, ma tra il dire e il fare c’è tanto. Si abusa troppo di questa parola: vincere. Pochi sanno cosa c’è dietro, quanto lavoro c’è, cosa comporta vincere. Devo cercare di trasferire questi concetti, io il primo che cerca di migliorare”

C’è il timore di assistere a un nuovo arbitraggio ‘indirizzato’? “Assolutamente no, non confondiamo. Sono stato il primo a dire che le decisioni prese dall’arbitro non dovevano essere un alibi per nessuno. Ho manifestato un malumore, ma state lontani anni luce se pensate che parlerò di questo usandolo come attenuante. Costruiremo qualcosa di più positivo per il quale quelle partite, in futuro, non si perdano più. Alla fine vince sempre il migliore”

Cosa ne pensa della petizione per togliere la tua stella dallo Stadium: apprezza l’intervento di Agnelli in sua difesa? “Dispiace che Agnelli sia intervenuto. Ha dato importanza a una proposta becera, volgare e priva di valori. Spazio all’ignoranza. Non devo toccare questo argomento, ho detto che la colpa è vostra che lasciate margine a situazioni che non danno alcun insegnamento. Aizzate l’odio e la violenza. Non ringrazio proprio nessuno”

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