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Convegno “Alimentarsi bene” a Castel di Sangro: tutte le dichiarazioni

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Terminato il convegno “Alimentarsi bene, per amarsi, vivere meglio e soprattutto più a lungo” a Castel di Sangro. Tutte le dichiarazioni.

 

Terminato il convegno “Alimentarsi bene, per amarsi, vivere meglio e soprattutto più a lungo” a Castel di Sangro.

Intervenuti:

De Laurentiis, presidente della SSC Napoli;
Maurizio Cortese, tra i promotori dell’iniziativa;
Dottor Raffaele Canonino, medico sociale del Napoli;
Gennaro Gattuso, allenatore del Napoli;
Kostas Manolas, difensore del Napoli.

In collegamento da Miami, il Professor Camillo Ricordi, Direttore per la Ricerca sul diabete e del Centro trapianti cellulari dell’Università di Miami e uno dei massimi esponenti mondiali in materia di Nutrizione, Diabete e malattie croniche.
Ospiti: Maurizio Cortese, Consulente gastronomico, e Alfonso Iaccarino Chef e Ambasciatore della dieta mediterranea del mondo.

Moderatore del dibattito Nicola Lombardo, Direttore dell’Area Comunicazione del Napoli.

 

Ecco di seguito le dichiarazioni degli intervenuti.

 

  • De Laurentiis

“C’è molta ignoranza, si compra ciò che costa di meno ma stabiliamo infiammazione dentro di noi che ci provocano cancro, diabete alimentare, impotenza sessuale e quindi l’infelicità quotidiana. Questo convegno magari può dare indicazioni, speranza, in termini di benessere. Si parla di nutrizionisti, ma noi siamo i migliori nutrizionisti, possiamo capire cosa digeriamo meglio e cosa no, senza buttarci sul cibo come la panacea di tutti i problemi.

Per me la disciplina è alla base della vita professionale, i tamponi sono tutti negativi, Petagna è in quarantena. Mia moglie svizzera che è napoletana ormai, accusa me di essere diventato svizzero.

Sul protocollo troppo stringente? Il presidente di C ha fatto una convinzione con un gruppo per fare i tamponi alle 60 squadre costantemente, io ho chiesto del perché non fare una convenzione di tutta la A in modo da avere un quadro uniforme ed avere la garanzia che tutti i tamponi siano corretti”.

  • Prof. Ricordi

“Stavamo lavorando a terapie cellulari, con cellule staminali dal cordone ombelicale, per diabete ed alzhaimer, con l’approvazione delle agenzie. Quando è uscito il Covid abbiamo subito chiamato i nostri collaboratori in Cina per chiedergli di provare queste cellule, che finiscono nei polmoni, ed i risultati furono eccezionali. Poi abbiamo iniziato qui in america e stiamo pianificando di allargare a centri qui ed in Europa”.

Domanda di De Laurentiis: i nostri calciatori hanno fatto già tantissimi tamponi, ma non si riesce a trovare un metodo più semplice?
“Non so se disponibile in Italia, ma ci sono test sulla saliva che evitano quello faringeo che è fastidioso. Si preleva solo saliva, in pochi minuti dà i risultati, già nelle scuole verrà attuato”.

Domanda di Manolas: come si protegge dal Covid in terapia intensiva?
“C’è l’idrossiclorochina, a dosi bassissime, ma è un tema che polarizza e subito vieni accostato a Trump. E’ una questione di dosaggio, ma non è consigliabile sicuramente alla popolazione. Non ci sono studi, ma io prendo vitamina C, D”. Perché negli Usa il numero ha percentuali di casi 6-7 volte superiori all’Italia? “La preparazione non è stata all’altezza, si doveva essre più pronti, imparando da Cina e Italia, poi c’è stata disinformazione, messaggi sbagliati, si diceva la mascherina non serve mentre il virus resta nell’aria per ore, poi avviene a maggior parte tra soggetti senza sintomi o che non li hanno ancora. Poi la seconda ondata dovuta ad assembramenti, locali notturni, dopo un rilassamento, altrimenti senza attenzione ci sarà una terza o quarta. La mortalità comunque sta diminuendo, ma i numeri restano alti e si riempiono di nuovo le terapie intensive”.

Decenni di alimentazione diversa ha portato a cambiamenti. Mancano polifenoli, anti-ossidanti, vitamine D che è insufficiente in tutti gli americani, come gli Omega3 del pesce diminuiti a favore di quelli della carne. Cibi più raffinati con maggiore indice glicemico hanno creato maggiori infiammazioni nel sangue che si misurano e danno risposte immunitarie sproporzionate.

Per quanto riguarda l’alimentazione lì avete Iaccarino, ambasciatore della dieta mediterranea nel mondo e la dieta mediterranea sta diventando anche un modo per combattere il covid con la vitamina D che aiuta, è uno studio dell’unità medicina-benesse della Federico II. Poi entriamo anche in un discorso ambientale e sostenibilità, su dove arrivano i cibi, c’è uno studio che dimostra che quella che fa bene all’uomo fa bene anche all’ambiente, i prodotti da evitare sono anche dannosi. La longevità negli ultimi 3 anni non è cresciuta, dipende anche da diete infiammatorie, a partire da quella statunitense che è la peggiore nel mondo. Anche nei paesi in via di sviluppo, nelle zone rurali il tasso è basso, nelle città invece è pure superiore agli Usa perché si affacciano ai fast food.

In supermercato si entra in un campo minato, ci sono grandi catene con sostanze che gonfiano ad esempio i polli, poi si sgonfiano quando li cucini. E’ importante l’alimentazione degli allevamenti intensivi, non si può essere contro per poter nutrire 8 miliardi di persone, ma bisogna fare attenzione perché tutta la catena alimentare dipende da questo. Un test per analizzare l’alimentazione? Alcuni ci sono, vanno di moda, ma il test per l’infiammazione nel sangue misura il rapporto Omega6-Omerga 3, è una goccia di sangue nel dito, lo fanno anche a Roma e Milano, negli Usa lo si fa a tutti anche per il trattamento diabete per capire da che livello di infiammazione si parte”.

  • Prof. Canonico

L’attività moderata aiuta tutto il sistema metabolico, con gli atleti l’attività abbassa le difese immunitarie, integriamo già vitamina C, D, non nascondo che anche nel rapporto Omega6-Omega 3 per valutare l’infiammazione ci dà un grosso supporto. Atleti con 12 allenamenti a settimana più le gare sono sottoposti ad acidità perenne”.

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