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I cori di alcuni tifosi bolognesi hanno umiliato il ricordo di Bulgarelli

Una delle prime decisioni prese da Tavecchio appena eletto presidente della FIGC, è stata rendere ridicole le pene per i reati di discriminazione territoriale all’interno degli stadi. 

In pratica sono state autorizzate le offese ai napoletani.

Non c’è quindi da meravigliarsi più di tanto se durante una qualunque partita di calcio italiano, anche quando non gioca il Napoli, si sente il solito ormai noioso coro “Vesuvio lavali col fuoco”.

A questo coro ormai i napoletani si sono talmente abituati che neanche ci fanno più caso e, anzi, ci sorridono su.

Purtroppo Bologna “La ex dotta” non ha fatto eccezione. Quel coro invocante una disgrazia naturale è stato cantato anche dalla curva dello stadio bolognese, curva intitolata alla memoria di un uomo che ha scritto la storia calcistica del Bologna ma che è stato soprattutto un esempio di sportività e di signorilità.

La cosa vergognosa è che quel coro che voleva offendere i napoletani alla fine ha invece umiliato e offeso la memoria di Giacomo Bulgarelli.

Per fortuna Bologna è anche Gianni Morandi, che in passato ha lanciato un appello contro questi cori dissociandosi addirittura dalla curva bolognese e per questo ripudiato dai gruppi organizzati del tifo felsineo (attenzione a pronunciare feLsineo con la L e non con la S).

Per fortuna Bologna è anche Lucio Dalla amante della canzone napoletana e della napoletanità.

Per fortuna “Noi siamo figli del Vesuvio” e preferiamo lasciare in pace madre natura che, quando si scatena, è davvero devastante.

Ma chi non è intelligente e canta certi cori proprio non lo capisce, malgrado abbia sperimentato nella propria terra quali tragedie può causare sua maestà la natura.

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