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Da giugno riaprono cinema e teatri, Gismondo: “Non capisco perché non gli stadi”

san paolo spogliatoi

Il Comitato Tecnico Scientifico ha dato l’ok per la riapertura di cinema e teatri per i primi di giugno. La virologa del Sacco di Milano, Maria Rita Gismondo, dice la sua ai microfoni del Corriere dello Sport.

“Io non capisco perché esistono tanti timori per riaprire al calcio e non si hanno nell’autorizzare uno spettacolo concertistico all’aperto. Le regole per la sicurezza, distanziamento e mascherine obbligatorie, valgono per uno stadio come per gli spettatori dell’opera. Fermo restando che sono entrambe situazioni che si svolgono all’aperto e che le regole di accesso contingentato sono più facilmente applicabili in uno stadio. 

Potrei dire che rinviare queste riaperture sarebbe meglio, ma se si apre da una parte, lo si può anche dall’altra. Con una differenza, riaprendo gli stadi si ridarebbe un senso di normalità a tanti tifosi dipendenti dal calcio e che sono in crisi d’astinenza, dal vivo e in tv.

Credo che con un controllo serrato con test e tamponi e tracciabilità si possano avere garanzie. Mi chiedo se non hanno più contatto 12 orchestranti seduti per ore a suonare o 11 giocatori che corrono in uno spazio aperto, anche se potrebbero avere contatti ma poi sono controllati a tappeto. Basta isolare i positivi, E poi i test ai cantanti, musicisti e lavoratori sono previsti? Visto che dovranno anche fare le prove, stare insieme e tornare dai loro familiari?”

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