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De Laurentiis: “Progetti? Forse una squadra inglese. Con il comune diatriba diventata urticante”

Il presidente Aurelio De Laurentiis è intervenuto all’Andro Day, presso l’Unione Industriali Napoli.

 

Questa mattina il presidente De Laurentiis ha partecipato al convegno “Andro Day- percorsi di salute al maschile”. Durante l’evento ha rilasciato alcune dichiarazioni, prima con una relazione sulla salute:

“L’inattività fisica è il quarto fattore di mortalità globale. I giovani di oggi sembrano ormai essere un prolungamento dei loro smartphone, se potessero ci farebbero anche la doccia insieme. L’attività fisica non va fatta tre volte la settimana ma ogni giorno della vita per almeno un’ora.”

Poi ha risposto ad alcune domande:

“Sto entrando in molti progetti, dal mondo dell’automobile, al Bari e forse comprerò una squadra inglese. Quando vado in giro per il mondo sento che c’è un certo interesse: siamo la diciannovesima squadra al mondo, non abbiamo problemi con le banche. Forse non riusciremo mai a battere la Juventus, chissà. Se avessi avuto quel fatturato li avrei vinti io tutti quelli scudetti.

Il San Paolo ha un grosso problema come ce l’ha la città. Vedo una regione molto attiva rispetto ai suoi predecessori, io ho detto che buttare 5 milioni per la pista era inutile e pregai il presidente della regione di stanziare 15 milioni per i seggiolini.

Dopo questo incontro andrò al San Paolo per valutare la situazione. Dobbiamo evitare di cambiarli durante la stagione per non creare disagio agli spettatori. Il Psg è riuscito a fare 100 milioni di fatturato con lo stadio in un anno, noi siamo sui 17/18 milioni perché in quello stadio non è possibile fare attività. Non è vero che non vado allo stadio perché sono in polemica con il comune, ma so che il comune non ha fatto molto per il San Paolo; ci siamo ritrovati con uno stadio con questa sovrastruttura che non solo è brutta ma è anche traballante. Allora perché il comune deve chiedermi un milione e novecentomila di affitto all’anno? Quella con il comune è una diatriba che è diventata urticante perché non si è mai voluto trovare un modo signorile per risolvere il problema.

Se io devo invitare i dirigenti di Liverpool o Psg a cenare devo far venire un camion con del cibo sensazionale per distrarli dalle cose orripilanti che offre il San Paolo. Quando dico vado altrove e faccio lo stadio, ci metterei due secondi per farlo, poi però mi rendo conto che al San Paolo ci ha giocato Maradona, parte importante di un passato importantissimo. Ormai anche i centri commerciali sono andati a puttane, quindi non saprei come alimentare uno stadio 7 giorni su 7, magari ci mettiamo il karaoke.”

Durante il convegno il presidente azzurro ha anche analizzato la possibile creazione di un “NapoliLab”:

“Ho sempre immaginato per la città di Napoli di creare “Napoli lab”, essendo il club un grande attrattore. Un paio di mesi fa ci siamo incontrati con la Federico II. Loro volevano metterci a disposizione anche dei locali, ma gli ho detto che non sono ancora pronto a livello etico. Voglio che sia tutto fatto per il meglio, per la città e che sia tutto chiaro dal punto di vista del finanziamento del progetto. Non vorrei più sentire di napoletani che vanno altrove per curarsi. Dovrà rappresentare un’assicurazione sulla vita quotidiana dei napoletani attraverso il lavoro di studiosi ed esperti”.

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