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De Laurentiis: “Quando c’era Ancelotti abbiamo pensato a Ibrahimovic”

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De Laurentiis torna a parlare. Il presidente del Napoli ha rilasciato dichiarazioni ai microfoni dell’emittente Sportitalia delle difficoltà del Napoli:

Su Gattuso: “Sintonia? Totale. E’ una persona estremamente garbata, gran lavoratore, ha fatto molto bene al Milan ed è stato un gran calciatore. E’ un profilo giusto, come lo era anche Carlo, una persona straordinaria. Sono sempre stato raramente sfortunato, sono stato fortunato al Napoli con gli allenatori e gli uomini”.

Difficoltà anche da Ancelotti a Gattuso? “Bisogna avere molta pazienza, nervi saldi, freddezza, lo dico anche ai tifosi che è giusto vogliano tutto subito. Il calcio è diventato molto più complesso. Non si può dar sempre per scontato quello che uno ha immaginato. Noi venivamo da un 4-3-3 osannato in tutta Europa, chiamato 4-3-3 sarriano, e quindi Gattuso che lo ha applicato anche al Milan sa perfettamente di cosa parliamo. Avendo fatto acquisti l’anno scorso, quest’anno ripetuto degli ulteriori innesti, qualcuno ricorda quel modulo lì mentre altri devono fare in fretta a capire ed assimilare. Quelli che già conoscevano se lo dovranno ricordare, ed altri lo dovranno imparare. Gattuso ha la capacità e la tenacia, credo molto in lui e spero sia seguito dai calciatori che devono sacrificarsi”.

Ancelotti presto in panchina? “Gli auguro tutto il bene, è una persona straordinaria, un ottimo amico, continuo a stimarlo e portarlo in palmo di mano”.

Si aspettava di più dai giocatori dopo una grande campagna acquisti? “I bilanci li faccio alla fine, quando arriveremo alla fine riuscirò a capire cosa avremo sbagliato, avranno sbagliato e tirare una considerazione definitiva”.

Su Ibrahimovic: “E’ un’altra persona straordinaria, una che ho conosciuto nel passato, estremamente forte con carattere e personalità. Quando c’era Ancelotti abbiamo pensato a Zlatan perchè avrebbe ricoperto un certo tipo di ruolo, adesso io prima di pensare a Zlatan ho altre priorità e devo rimettere in sesto la mia squadra che deve giocare in modo diverso, con una linea molto alta ed una difesa che non deve concedere quello che abbiamo concesso ieri col Parma. Dobbiamo pensare prima a quello che abbiamo in casa, a rinforzare il centrocampo, quello che c’è acquistabile. Io ho sempre sostenuto che a gennaio è molto difficile e complesso perché chi ha i buoni giocatori se li tiene, bisognerà fare acquisti mirati ma non sempre è così facile. Abbisamo un direttore sportivo capace, un settore scouting efficiente, 12 mesi su 12 siamo sempre sul mercato alla ricerca, ma quello che avevamo fatto in funzione di Carlo va resettato e fatto in funzione di Gattuso, ma l’entusiasmo non manca, altrimenti non mi divertirei più e non lo farei più”.

Su Insigne: “I calciatori sono uomini, non sono degli automi e non rispondono come dei computer. Ha bisogno di ritrovarsi, di allenarsi, di trovare quella forza di quel calciatore straordinario che è. Ma è la squadra che deve ritrovarsi, noi giochiamo con la squadra, non giochiamo con i singoli. Quando tutti saranno capaci di fare squadra e ritrovarsi, in un contesto di gioco diverso, risaliremo la china in maniera rapida perché la squadra ha comunque grandi attori con la virtù di saper giocare a calcio”.

Su Mertens: “Ha un contratto tale che può andare da tutte le parti meno che in Italia, sono stato esaustivo?”.

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