Serie A

Di Francesco: “Astori avversario pulito. Domani gioca Schick”

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha incontrato la stampa nella consueta conferenza prepartita, alla vigilia del match contro il Torino.

 

 

Voglio innanzitutto ricordare Davide Astori: ho guardato la celebrazione e mi sono emozionato. Lo ricordo come un avversario pulitissimo e mando un grandissimo abbraccio alla sua famiglia.

Domani Schick sarà titolare, anche considerando che Defrel ha qualche problemino e, dunque, non lo convocherò: spero di recuperarlo per lo Shakthar. Come sta De Rossi? Moralmente è molto giù, era molto legato a Davide, ma fisicamente sta bene e potrebbe anche giocare dall’inizio. El Shaarawy ha avuto un periodo particolare, ma si sta allenando bene e domani potrebbe giocare: è in ballottaggio con Perotti.

Com’è cambiato il Torino? Non molto, Mazzarri continua a proporre il 4-3-3, anche se ora c’è più attenzione in difesa: Walter è un amico, ci sono cresciuto ma contro di lui non ho bellissimi ricordi; spero di sfatare questo tabù. 

In Coppa Italia giocammo una buona partita, ma forse i troppi cambi non ci hanno aiutati e di questo sono molto pentito. Domani qualche cambiamento ci sarà, ma potrei limitarmi a sostituire solo gli squalificati: deciderò dopo la rifinitura.

La vittoria sul Napoli è un punto di partenza, quello che ci è mancato nell’ultimo periodo è la continuità: non sono troppo contento di aver subito il secondo gol a Napoli. Dobbiamo dimostrare di essere guariti attraverso le prestazioni, se giochiamo come sabato scorso possiamo toglierci diverse soddisfazioni.

Dobbiamo cambiare rotta per quanto riguarda il nostro rendimento casalingo, c’è qualche problema. Non tutte le partite, però, sono state uguali: per esempio con il Milan abbiamo meritato di perdere, ma in altre occasioni no. Ora dobbiamo tornare a vincere all’Olimpico: bisogna lavorare sulla testa.

La vittoria della Juve a Londra come motivazione per noi? Sento troppo parlare di Shakthar, dobbiamo pensare innanzitutto a domani. I bianconeri, comunque, sono stati duri a morire, dando l’ennesima dimostrazione di mentalità, che spero sia trasmessa non solo a noi, ma a tutto il calcio italiano”.

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