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Dimaro, il Cardinale Sepe: “Il Napoli non ha da invidiare niente a nessuno. Io e De Laurentiis ci siamo confessati”

Per il Napoli, oggi, è stato un giorno speciale. La squadra azzurra ha ricevuto la benedizione del Cardinale Crescenzio Sepe. Alla fine della consueta seduta di allenamento il Cardinale ha officiato la Santa Messa nel ritiro del Napoli a Dimaro. Poi il vescovo di Napoli si è fermato con i giornalisti presenti in ritiro ed ha rilasciato alcune dichiarazioni.

Queste le sue parole: “Dimaro è un posto incantevole, ha molte caratteristiche e fa si che i ragazzi possano fare una buona preparazione. Questa è un’occasione per molti napoletani di accompagnare la squadra in questa presentazione. Io e il presidente ci siamo confessati, ho avuto il piacere di accogliere il presidente a cene, ho conosciuto anche Sarri. Il miracolo non deve farlo solo l’allenatore ma tutti, cominciando da De Laurentiis che sta facendo molti miracoli, ce la sta mettendo tutta. Il presidente è u grande presidente ma da solo non può farcela, ci vuole un ottimo mister e lo ha scelto, poi ci vuole la squadra e poi i tifosi. Se insieme ci aiutiamo allora i risultati si possono vedere.
Chi deve tirare i rigori? Chi è più in forma. Sono qui per la benedizione, sono anni che veniamo qui e coincide con le vacanze di altri preti. L’uomo fa e deve fare ma deve prendersi la sua responsabilità, però ci può aiutare ma soprattutto ad incoraggiarci chi è dall’alto, a non farci mai perdere quella tensione a fare e dare sempre il meglio di noi stessi.
Cosa chiede a De Laurentiis per vincere? Uno spera e chiede sempre il massimo ora se al desiderio si aggiunge anche la realtà credo che ci sono delle ottime possibilità per raggiungere un traguardo migliore. Credo che con questi rinforzi, noi abbiamo un attacco tra i migliori, un centrocampo che ha da invidiare a niente e a nessuno, una difesa che si sta rinforzando, con un portiere così, ci sono tutte le premesse per ottenere il massimo.
Il suo motto? Ho portato anche la Madonna ad ognuno di loro, ca a’Maronna ci accumpagna. La squadra è composta da 11 più le riserve, chi gioca ne sono 11, in campo ne scendono 12. Il dodicesimo potete immaginare chi è.
Scudetto e la fine della terra dei fuochi come auspicio? Assolutamente si, anche lì stiamo mettendo tutto l’impegno, anche come vescovi della Campania abbiamo fatto un cammino che concluderemo il 26 settembre ad Acerra, faremo appello a tutte le istituzioni a partecipare al nostro meeting e che ognuno si prenda le proprie responsabilità. Bisogna uscire una volta e per sempre da un dramma che causa malessere, malattie. Noi dobbiamo difendere i nostri figli e lasciare alle generazioni future un mondo che deve essere migliore di quello dove vivono adesso.
Chi degli azzurri deve essere benedetto di più? Tutti. La qualità è alta e con l’impegno di tutti, lo spero e lo auguro, si può arrivare lontani”. 

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