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[ESCLUSIVA] – Nicola Galdi (Presidente Club Napoli Pellezzano): “Devo smentire subito una notizia. Vi racconto cosa è accaduto e come abbiamo risposto alla violenza. Ho un appello per i facinorosi infiltrati nel mondo del calcio”

Nella notte tra il 16 e il 17 dicembre scorsi, ignoti hanno distrutto l’esterno della sede del Club Napoli di Pellezzano che doveva essere inaugurata la sera stessa del giovedì, nel comune alle porte della città di Salerno. Sull’episodio sono ancora in corso indagini da parte delle forze dell’ordine. Per fare chiarezza sull’atto di vandalismo subito dalla sede dell’associazione, la redazione di 100x100napoli ha contattato in esclusiva il Presidente del Club Napoli Pellezzano, Nicola Galdi. Ecco l’intervista integrale che vi proponiamo:

Ci può spiegare innanzitutto cosa è accaduto precisamente alla sede del suo Club e cosa ha provato quando ha saputo della notizia?
La notizia – inaspettata – ha lasciato tutti sbalorditi e a me è arrivata nelle prime ore del mattino. È stata una vera e propria ferita morale andare lì e trovare una vetrina fatta a pezzi, dopo i tanti sacrifici economici e non fatti per mettere su la struttura. Pertanto è stata veramente dura affrontare la serata d’inaugurazione che comunque c’è stata e che sorprendentemente è stata meravigliosa. Non mi aspettavo la calorosa partecipazione degli ospiti – tra cui Saverio Passaretti, Presidente A.I. Napoli Clubs, Salvatore Carmando, Antonio Carannante e Mimmo Malfitano – che hanno dato vita ad un vero e proprio dibattito televisivo. Così abbiamo risposto alla violenza e così abbiamo scaricato la rabbia e il dispiacere provati solo poche ore prima.

Secondo indiscrezioni, a compiere il raid sarebbero state alcune frange del tifo salernitano. Le risulta? Ma aldilà dell’episodio in sè, cosa si sente di dire sul rapporto di rivalità ormai arcinoto che esiste tra la tifoseria granata e quella napoletana?
Ci tengo subito a smentire una cosa. Prima di tutto non si è trattato di un raid perchè altrimenti la sede sarebbe stata distrutta anche internamente ed invece i danni sono stati riportati solo all’esterno. Ritengo si sia trattato solo di un atto facinoroso, compiuto da pochi imbecilli di turno. Questi ultimi hanno voluto farci un affronto dal momento che ci troviamo comunque in un’area geografica ostile al tifo partenopeo e dominata dai sostenitori di fede granata. Non ne sono coinvolti assolutamente gli Ultras della Salernitana, come qualcuno ha voluto far credere, ma solo pochissimi vandali che purtroppo lo sport catalizza sempre di più e che si insediano soprattutto nel mondo del calcio.

È stato riparato poi quanto distrutto?
Sì, per fortuna in pochissime ore abbiamo riportato tutto alla normalità e posto rimedio ai danni.

Cosa si sente di dire a questi che, come lei stesso ha fatto intendere, non si possono definire tifosi?
Istruitevi, andata a scuola di cultura di strada per imparare il rispetto delle idee. Allargando il discorso, mi sento di dire che non è possibile che fedi calcistiche diverse possano produrre questi atteggiamenti di odio e violenza, distruggendo anche il bene comune, e addirittura generare vittime, dopo 90 minuti di partita, come accaduto al nostro Ciro (Ciro Esposito, ndr).

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