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Galli: “Non siamo noi il problema del calcio! Aumentano gli ingaggi, aumentano le commissioni. Ingiusto mettere alla gogna i procuratori, le società non devono andare oltre”

A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Giuseppe Galli, presidente Associazione Italiana Agenti.
Non siamo noi il problema del calcio. Quella di Vlahovic è una questione a cui chi è dentro può rispondere meglio. Le società spendono il 51% per gli aumenti dei calciatori. Aumentano gli ingaggi, aumentano le commissioni. Il Milan ha un suo modo di lavorare: Raiola è uno dei più grandi agenti e tutti dicono che lui comanda, determina, ma è il Milan che ha deciso.

A Donnarumma è stato detto ‘Noi ti diamo questo. Non va bene? Quella è la porta’. Perciò non è l’agente che decide, ma sempre le società. Non decidiamo noi i parametri zero. Ci sono ovunque, non solo in Italia. Però che strano, qui si fa ricadere la colpa sugli agenti. Andiamo a vedere quanti giocatori stranieri vengono in scadenza di contratto. La scadenza è sempre una decisione della società. Ho sentito che Dybala sta creando problematiche, ma non è così perché la Juventus sta giustamente decidendo se rinnovare o meno.

Ci sono giocatori che in scadenza hanno un certo tipo di mercato, altri a cui le società non vogliono rinnovare il contratto. Ogni volta viene data la colpa all’agente, che è l’agente che decide, ma non è così. Da quando ho iniziato questa presidenza, sono anni che sto chiedendo un tavolo di lavoro, di incontrarci perché è giusto che ci siano dei paletti da mettere. La crisi c’era prima del Covid, per il ridimensionamento devono essere le società a non andare oltre. Se il Milan dà 5 milioni e un’altra squadra ne dà 7 è colpa dell’agente? Non credo. Commissioni agli agenti? È una domanda da fare ai presidenti, non ai procuratori. Non è giusto mettere alla gogna i procuratori, non mi sta bene che si sta facendo questa campagna contro di noi”.

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