Coppa Italia

Gattuso: “Domani vogliamo ripetere la prima ora di sabato contro il Napoli”

Milan Gattuso

Gennaro Gattuso, mister del Milan, ha parlato poco fa in esclusiva ai microfoni di Milan TV.

“Dobbiamo metterci la stessa personalità di sabato domani contro il Napoli, avere voglia di giocare e di farsi vedere, palleggiando bene. Negli ultimi 30 minuti abbiamo smesso di palleggiare e ci siamo allungati, così sono venute fuori tutte le caratteristiche del Napoli”.

Piatek come Tommasson? Jon non si risparmiava mai in allenamento e ci dava una grandissima mano anche quando giocava dall’inizio. Piatek è arrivato da poco ma mi piace, è un ragazzo curioso che guarda le foto a Milanello: gli piace osservare, parlare e vivere la struttura, è qualcosa di bello. Se sarà tiitolare domani? Se la giocano lui e Cutrone.

Bakayoko? Un giorno un giocatore è un bidone, un giorno è un fenomeno. Oggi sento tante voci ma lui deve mettere le sue caratteristiche a disposizione della squadra. È giocatore che salta l’uomo, tecnico, e ci sta dando una grande mano. Caldara e Biglia? Ieri hanno fatto una piccola parte con noi, stanno lavorando a livello fisico. Penso che entro una settimana saranno a disposizione. Siamo molto contenti, hanno grandissima voglia di tornare e lo dimostrano per l’impegno che stanno mettendo negli ultimi giorni.

Come si fa a ridurre il gap con Juventus e Napoli? Ci vuole esperienza, siamo una squadra giovane e abbiamo bisogno di questo tipo di partite. Per tornare competitivi bisogna avere continuità nelle prestazioni, nel gioco e nella mentalità. In questo periodo a tratti lo stiamo dimostrando, ma abbiamo ancora troppi alti e bassi. Come vedo il Milan tra cinque anni? Pensiamo al presente, perché ci stiamo giocando tanto. Da qui a cinque anni possono cambiare tante cose, il mercato è sempre più globale e difficilmente puoi trattenere giocatori che non hanno molta voglia. Dobbiamo riuscire a diventare squadra il più presto possibile, facendo crescere i nostri giovani: siamo un gruppo sano e con grandi individualità, ma dobbiamo ancora diventare concreti e forti”.

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