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Gli avversari. La Lazio di Inzaghi, la scommessa vinta da Lotito

Nel posticipo della 31esima giornata il Napoli affronta all’Olimpico di Roma la Lazio.

Insieme all’Atalanta i biancocelesti sono la vera sorpresa di questo campionato e sono in piena lotta per conquistare un posto nella prossima Champions League,

Quarta in classifica con 60 punti a -4 dal Napoli terzo, La Lazio ha finora ottenuto 18 vittorie (10 in casa con Pescara, Empoli, Cagliari, Sassuolo, Genoa, Fiorentina, Crotone, Atalanta, Udinese e Torino), 6 pareggi (2 in casa con Sassuolo e Milan) e 6 sconfitte (3 in casa con Juventus, Roma e Chievo).

La Lazio con 52 gol segnati (26 in casa) è il sesto attacco del campionato alla pari con l’Atalanta, mentre con 31 gol subìti (12 in casa) è la terza miglior difesa dietro solo a Juventus e Roma.

La tenuta difensiva della Lazio cala soprattutto negli ultimi 30 minuti di gara quando ha incassato più della metà (53%) dei gol subìti, mentre dal punto di vista realizzativo i biancocelesti sono pericolosi soprattutto negli ultimi 15 minuti di gara e difficilmente vedono la porta avversaria nei primi quindici minuti di gioco.

Simone Inzaghi è l’allenatore-sorpresa di questa stagione. Destinato a lasciare la panchina della Primavera della Lazio per passare alla Salernitana di Lotito in Serie B, il 41enne allenatore piacentino è stato praticamente ‘costretto’ ad allenare la prima squadra laziale dopo il mancato accordo di Lotito con Sampaoli e il clamoroso rifiuto di Bielsa.

Inzaghi adatta il modulo della squadra in base all’avversario che affronta, passando senza problemi dal 4-2-3-1 al 3-5-2 o al 3-4-3, anche se quello preferito è il 4-3-3. Non è da escludere che le assenze di Lulic, De Vrij e Biglia potrebbero spingere Inzaghi a un’alternativa tattica diversa da quelle fin qui adottate, anche perché alla Lazio un pareggio servirebbe a poco mentre una sconfitta significherebbe addio alla Champions.

I punti di forza della squadra di Inzaghi sono lo sfruttamento delle corsie esterne che assicurano un elevato rendimento di quantità e qualità, la fisicità della difesa abbinata alle eccellenti doti individuali di Felipe Anderson nel dribbling e di Ciro Immobile in fase di finalizzazione, entrambi autori di tagli improvvisi che sorprendono le difese avversarie. Attenzione massima anche a Keita che grazie alla sua velocità e in grado di spaccare le partite entrando dalla panchina.

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