Il terzo Scudetto vinto dal Napoli sarà per sempre ricordato come lo Scudetto di tutti o meglio come il campionato stravinto da una squadra in tutti i suoi elementi ha trovato le componenti necessarie per scrivere un pezzo di storia.
Quella di Elmas è forse una delle storie più particolari di questo Napoli. In Italia dal 2019, il calciatore macedone ha da sempre rivestito, fino a questa stagione, il ruolo di oggetto misterioso.
Arriva a Napoli da trequartista che con la Macedonia gioca a supporto di Pandev ma nel corso degli anni ricopre ogni tipo di ruolo del centrocampo ed anche qualcuno dell’attacco. Di lui, infatti, si sono viste le versioni più disparate a partire da quella di mezz’alla passando per quelle di centrocampista centrale, esterno di centrocampo, seconda punta ed infine ala destra o sinistra sotto la guida di Spalletti.
Ma l’importanza di Elmas quest’anno è andata al di là del ruolo ricoperto in campo perché il tuttofare macedone è si rivelato il vero dodicesimo uomo di questa squadra incarnando nel pieno senso della parola lo schema del ‘sono tutti titolari, anche quelli che giocano il secondo tempo’ ideato da Spalletti.
Lo Scudetto vinto da protagonista nella sua miglior stagione realizzativa (6 gol e 3 assist) da quando è a Napoli può rappresentare il trampolino di lancio definitivo per un calciatore che sta vivendo un periodo di crescita esponenziale durante il quale è riuscito anche caricarsi responsabilità di un certo peso per essere un ragazzo di soli, e lo sottolineiamo, 23 anni.
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