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Gravina: “Arbitri italiani una delle eccellenze del nostro paese”

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Gabriele Gravina, presidente FIGC, durante l’Assemblea Generale dell’Associazione Italiana Arbitri ha parlato delle tante polemiche sugli arbitraggi in Serie A.

“C’è una ritrovata unità nell’associazione, troppo spesso divisa e lacerata. Gli arbitri sono la spina dorsale della nostra federazione; sono un elemento fondamentale non solo per la necessità dell’arbitro, ma anche e soprattutto per l’umanità e la competenza con cui attraversano tutte le categorie. Anche per questi motivi noi saremo tutti insieme a lavoro; l’AIA sarà sicuramente un elemento fondamentale per lo sviluppo del calcio italiano. Viva gli arbitri”.

“Ho auspicato più volte una ritrovata armonia che permettesse di affrontare 3 temi fondamentali come la lotta alla violenza verso i direttori di gara, il reclutamento dei giovani arbitri e la prosecuzione nel cambio generazionale dei migliori arbitri italiani. Sul primo punto daremo delle risposte chiare e concrete perché nessun arbitro si deve sentire abbandonato, è una battaglia di civiltà da vincere con la cultura. Per il reclutamento, dopo il doppio tesseramento, la Federazione è disponibile a valutare insieme all’AIA quanti più percorsi si rendano necessari per invertire la tendenza e far risalire il numero di giovani iscritti. Sono convinto che tutti i responsabili, con Gianluca Rocchi in testa, che sta dando risposte concrete, stiano portando avanti un progetto che va supportato perché gli arbitri continuano ad essere una delle eccellenze italiane”, ha proseguito Gravina.

“Ringrazio tutti per aver traghettato una delle istituzioni di riferimento del nostro mondo federale. Quanto successo qualche mese fa ha rammaricato tutti, non era facile governare l’associazione. Colgo l’occasione per confermare, nonostante gli errori nell’esercizio delle proprie funzioni nella vicenda D’Onofrio sui quali non voglio soffermarsi, il rispetto per Alfredo Trentalange che con le sue dimissioni ha dimostrato grande senso di attaccamento e responsabilità verso tutta la classe arbitrale e per il tutto il mondo del calcio”.

 

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