Serie A

Icardi: ecco cosa ha scatenato l’ira interista. Media tristi non è successo a Napoli

Sono attesi per oggi i provvedimenti che la società nerazzurra prenderà nei confronti dell’attaccante.

Quante biografie sono state scritte? Tantissime, però ne mancava una scritta su un 23enne e a colmare questa lacuna ci ha pensato Mauro Icardi, di professione calciatore dell’Inter.

Considerando il putiferio che ha scatenato forse non è stata un’idea proprio felice. D’altronde per un 23enne che ancora deve vivere l’emozione di vincere un trofeo, c’era poco da scrivere a parte il triangolo amoroso che ha visto coinvolti Icardi, Wanda Nara e Maxi Lopez.

Ma a scatenare l’ira dei tifosi nerazzurri non è stato il presunto “furto d’amore”, bensì il racconto di un episodio successo tra Icardi e gli interisti dopo una sconfitta dell’Inter in casa del Sassuolo:

“I tifosi iniziano a urlare: ci chiamano sotto la curva. Trovo il coraggio di affrontarli, insieme a Guarìn. Mentre mi avvicino mi arrivano insulti e grida di ogni genere. Attaccato alla rete c’è un bambino che mi chiama: vuole la mia maglia. (…) Mi tolgo la maglietta e i pantaloncini e glieli lancio, come regalo. È al settimo cielo e io sono contento di averlo visto felice. Un capo ultrà gli vola addosso, gli strappa la maglia dalle mani e me la rilancia indietro con disprezzo. In quell’istante non ci ho più visto, lo avrei picchiato per il gesto da bastardo appena compiuto. E allora inizio a insultarlo pesantemente: Pezzo di merda, fai il gradasso e il prepotente con un bambino per farti vedere da tutta la curva? Credi di essere forte?”. 
Su questo episodio gli ultrà nerazzurri affermano in un comunicato che quello di Icardi, è un racconto fatto solo di bugie e che i fatti non sono andati come raccontati dall’argentino.

In un successivo passaggio Icardi parla di sentirsi pronto ad affrontare i contestatori uno ad uno e addirittura minaccia di ricorrere a dei criminali dall’Argentina:
“Sono pronto ad affrontarli uno a uno. (…) Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo”.

Insomma, una pagina di sport non proprio bella.

Peccato solo che Icardi giochi nell’Inter di  Milano. Peccato che Icardi non sia un calciatore del Napoli. Si è persa l’occasione per parlare per giornate intere della Camorra nelle curve del San Paolo, dei legami di Napoli con la discendenza di Al Capone, del traffico illecito di rifiuti con i 100 criminali dell’Argentina e di tanti altri luoghi comuni napoletani utili per riempire con servizi strappalacrime, i contenitori televisivi pomeridiani.

Pazienza, gennaio è vicino e magari il calciomercato invernale potrebbe offrire l’opportunità per ritornare su questa storia. Adesso che è colorata di nerazzurro milanese conviene nasconderla sotto il tappeto. Anzi no, sotto lo Stivale.

 

 

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