Primo Piano

Il Napoli Peter Pan ha smarrito la strada per l’isola che non c’è.

Per 40 partite il Napoli ha volteggiato leggero e consapevole sulla cima della SerieA, poi con la Lazio è caduto fragorosamente a terra.

Gli azzurri, come Peter Pan avevano trovato la metà giusta dove stare: ”l’isola che non c’è” e ora sembrano aver perso la strada.

La partita con la Lazio, poteva finire in goleada, la tecnologia ha corretto il tabellino ma non cancella le quattro volte che il pallone è finito in rete.
Nei giudizi il primo tempo viene valutato positivamente e, si Kvaratskhelia poteva essere più fortunato e Osimhen più preciso ma il Napoli si è indebitato, investendo una enorme quantità di energia che oggi non ha, senza concretizzare e alla fine il conto è stato salato.

Il secondo è stato il tempo del non gioco: imprecisione, prevedibilità e troppa ansia. La squadra lunga, anzi lunghissima, l’hanno vista tutti e non è la prima volta, era successo anche a Frosinone ma il dato preoccupante è la mancanza di lucidità, come se avessero perso la consapevolezza della propria identità.

I ragazzi avevano abituato tutti ad aspettarsi una soluzione alle difficoltà, contro la Lazio non sapevano che fare. Sarebbe preoccupante perdere le certezze che sono alla base del calcio. Tutto questo potrebbe essere un evento nefasto occasionale, legato a fattori contingenti. Spiegazione plausibile in questa fase della stagione e alla luce dei cambiamenti tecnici che devono essere assimilati ma bisognerà aspettare due settimane per provare a buttarsi tutto alle spalle come un brutto sogno.

La sosta capita in un momento inopportuno e alla ripresa ci saranno solo un paio di giorni utili per smaltire fusi orari, viaggi intercontinentali e riconcentrarsi sul campionato che corre e non aspetta.

Ma la strada possono ritrovarla, basta crederci “Seconda stella a destra, questo è il cammino. E poi dritto fino al mattino, poi la strada la trovi da te porta all’isola che non c’è”.

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