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Italia Mele: “Il segnale importante a Cagliari è la produzione di gioco”

Italia Mele

Alla vigilia della sfida con lo Spezia e dopo la vittoria sul Cagliari analizziamo il momento del Napoli con il nostro direttore Italia Mele.

Il Napoli inizia bene il 2021 con la netta vittoria sul Cagliari: quali i segnali positivi e quali invece quelli negativi dopo la trasferta in Sardegna?

“A Cagliari il segnale più importante, anche oltre i quattro gol, è stata la produzione di gioco. Il Napoli ha ritrovato fluidità nella manovra perché i calciatori sono stati attenti e concentrati. Ognuno ha svolto bene il proprio compito e sapeva che il compagno avrebbe fatto lo stesso. Così si acquisisce sicurezza che ti fa giocare sempre meglio. Segnali negativi non ne ho visti a parte qualche errore individuale o di coppia (Fabian e Maksimovic) come in occasione del gol dei sardi”.

Zielinski ha segnato una doppietta che è un misto di potenza e di classe: è vero che una rondine non fa primavera ma possiamo dire che finalmente il polacco è pronto per alimentare le ambizioni del Napoli?  

“Di rondini ne abbiamo ammirate tante ma le stagioni di Zielinski sono state sempre incerte e la piena maturazione non è mai arrivata. Zielinski deve innanzitutto inseguire le sue di ambizioni. Non accontentarsi e diventare consapevole delle enormi capacità. Sarebbe questa la domanda da porsi: “Zielinski sa quanto è forte e che il suo nome potrebbe essere scritto nell’albo d’oro del calcio internazionale?” Questo lo può sapere solo lui”.

Pubblicato il bando per i diritti TV della Serie A per il triennio 2021-24: previsti più soldi per i club ma c’è il rischio per i tifosi di doversi rivolgere a più operatori per vedere le partite della propria squadra. Cosa ne pensi?

“Il calcio italiano è in crisi come tutti gli altri ma quello nostrano di più perché parte da una situazione debitoria disastrosa, da una gestione improvvida, da un prodotto poco avvincente, da un contesto (stadi e spettatori ) inadeguato alla spettacolarizzazione. Il calcio italiano dipende moltissimo dai diritti Tv perché ha poco merchandising e pochi big sponsor. Provano a guadagnare di più ma se non renderà più imprevedibile il campionato e più affascinante il contorno non credo che riuscirà a guadagnare molto. Gli stadi e gli spettatori incidono tanto sullo spettacolo. Basta guardare come sia scaduta la Premier con gli stadi vuoti. In Italia (forse la gente non se lo ricorda) ma c’erano tante partite con pochissimi spettatori prima del Covid. Insomma ci proveranno ma non so quanto servirà a salvare il moribondo”.

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