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Italia umiliata dalla Spagna: non sparate (solo) su Ventura

Italia mortificata due volte in terra spagnola in poco più di 24 ore. Un doppio 0-3 prima nell’amichevole tra selezioni Under21 poi nella, più importante, gara decisiva per la qualificazione ai mondiali in Russia del 2018.

Una sconfitta come quella subìta dalla nazionale al Santiago Bernabeu mette automaticamente sul banco degli imputati l’allenatore, in questo caso il CT Ventura. Le accuse prinicipali mosse da opinionisti e addetti ai lavori:

  • centrocampo con soli due uomini a fronteggiare una squadra tanto forte come la Spagna;
  • due punte centrali che si sono annullati gli spazi a vicenda;
  • Insigne costretto a fare il terzino limitandone l’estro;
  • Spinazzola titolare senza aver giocato nessuna gara ufficiale e conseguente sacrificio del milanista Conti.

Ma sparare solo sul ‘pianista’ Ventura significa trascurare un’analisi più approfondita che andrebbe fatta sull’intero calcio italiano. Mettiamo da parte per una volta la crisi organizzativa delle istituzioni, la piaga del razzismo e il 99% degli stadi italiani sempre più fatiscenti, sempre meno accoglienti e di conseguenza sempre più vuoti.

Sarebbe più utile ripartire da quanto detto in conferenza stampa da Ventura:  la Spagna ha schierato calciatori tutti con almeno tre finali di Champions League alle spalle. Il riferimento era ovviamente all’abitudine degli spagnoli a giocare gare così delicate soprattutto dal punto di vista mentale.

Questa affermazione, anche condivisibile, dovrebbe aiutare ad analizzare con onestà intellettuale l’aspetto tecnico delle rose delle cinque squadre candidate allo scudetto e scoprire una realtà che evidenzia come il numero dei calciatori italiani ogni anno diminuisce sempre più. [LEGGI QUI].

Visto che, come si dice in Italia, ci sono 58 milioni di allenatori perchè allora non divertirsi a scegliere i centrocampisti a disposizione di Ventura per formare il reparto di centrocampo al mondiale?

N.B. in parentesi l’età del calciatore.

  • ATALANTA: Cristante (22)
  • BENEVENTO: Del Pinto (27), D’Alessandro (26), Cataldi (23), Viola (28), Donnarumma (29)
  • BOLOGNA: Crisetig (24), Poli (28)
  • CAGLIARI: Dessena (30), Cossu (27), Cigarini (31), Faragrò (24), Barella (20), Deiola (22)
  • CHIEVO: Rigoni (27), De Paoli (20)
  • CROTONE: Barberis (24), Giannotti (18), Mandragora (20), Crociata (20)
  • FIORENTINA: Saponara (26), Benassi (23), magari anche l’esterno offensivo Chiesa (19)
  • GENOA: Bertolacci (26), Rigoni (33)
  • HELLAS VERONA: Laner (33), Fossati (25), Zaccagni (22), Valoti (24), Danzi (18)
  • INTER: Gagliardini (23), magari anche l’esterno offensivo Candreva (30)
  • JUVENTUS: Marchisio (31), Sturaro (24), magari anche l’ibrido Bernardeschi (23)
  • LAZIO: Parolo (32), Crecco (22), Di Gennaro (29), Murgia (21)
  • MILAN: Josè Mauri (21), Bonaventura (28), Montolivo (32), Lamellato (19), Locatelli (19), Torrasi (18)
  • NAPOLI: Jorginho (25)
  • ROMA: De Rossi (34), Florenzi (26), Pellegrini (21)
  • SAMPDORIA: Verre (23), Capezzi (22)
  • SASSUOLO: Magnanelli (33), Mazzitelli (22), Missiroli (31), Biondini (34), Sensi (22), Frattesi (18),
    Cassata (20)
  • SPAL: Bellemo (22), Rizzo (25), Mattiello (22), Schiavon (34), Mora (19), Schiattarella (30), Lazzari (24), Viviani (25), Grassi (22)
  • TORINO: Baselli (25)
  • UDINESE: Pontisso (20)
  • GIOCANO ALL’ESTERO: Vazquez (Siviglia – 27), Thiago Motta (PSG – 34), Verratti (PSG-24),
    Soriano (Villareal-26)

Si può notare come la la lista dei centrocampisti arruolabili per la nazionale è formata da calciatori calcisticamente attempati, calciatori con problemi fisici, giovani scommesse e calciatori senza esperienza internazionale, anzi, anche con poca esperienza di Serie A ad alti livelli.

Forse fare delle scelte è più difficile di quanto possa sembrare. Per questo non bisogna sparare (solo) sul ‘pianista’ Ventura.

 

 

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