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La scheda. Con l’Empoli il Napoli ritrova Giua, l’emblema della disastrosa gestione Nicchi-Rizzoli

giua

Per la gara degli ottavi di finale di Coppa Italia tra Napoli ed Empoli è stata designata la seguente sestina arbitrale:

  • ARBITRO: Antonio GIUA di Olbia;
  • assistenti di linea: Scatragli e Zingarelli;
  • IV uomo: Volpi:
  • addetto al VAR: Di Paolo;
  • assistente al VAR: Longo.

Antonio Giua quasi 33enne ingegnere gestionale nato a Sassari ma della sezione arbitrale di Olbia, arbitra a livello professionistico dal 2014 e nel 2017 è entrato a far parte della CAN di Serie B.

E’ alla sua seconda stagione in Serie A dove ha esordito il 24 febbraio 2018 in Bologna-Genoa 2-0. Giua è il primo arbitro sardo ad aver arbitrato una partita di Serie A.

In totale Giua ha diretto 22 partite in Serie A e 8 in Coppa Italia.

Arbitro che cura molto la condizione atletica e per questo riesce sempre ad essere vicino all’azione ma che non gli impedisce di sbagliare troppe valutazioni sui falli di gioco.

Dagli atteggiamenti arroganti e presuntuosi, l’inesperienza non l’aiuta a gestire in tranquillità le criticità di una gara. Non ama le proteste e i gesti isterici dei calciatori motivo per il quale ha una media di espulsioni un po’ più alta dei suoi colleghi. Generoso anche nel fischiare un calcio rigore è troppo convinto di non sbagliare nelle decisioni che prende, snobbando il VAR. Giua, almeno per quanto visto nelle gare con il Napoli (ma non solo) è l’emblema della disastrosa gestione Nicchi-Rizzoli.

Un solo precedente di Giua con l’Empoli: Virtus Entella-Empoli 2-3 giocata in Serie B nell’ottobre del 2017.

Giua ha due catastrofici precedenti con il Napoli.

In Napoli-Lecce 2-3 polemiche a non finire per le troppe decisioni sbagliate contro il Napoli culminate con un rigore non concesso a Milik e che l’arbitro sardo non ha ritenuto opportuno rivederlo al VAR.

In Parma-Napoli 2-1 fischia tre rigori sbagliando in tutti e tre i casi. Su quelli del Parma ha deciso di non andare neanche al VAR e su quello del Napoli a due metri di distanza non è stato capace neanche di vedere che il tocco di mano del parmense era in area. Prestazione sigillata con ammonizioni distribuite senza senso e diversi errori di valutazione sui falli fischiandone di inesistenti sorvolando su altri netti.

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