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La stagione del Napoli: De Laurentiis, un presidente da elogiare o da criticare?

Solo dodici anni fa, era il 2004, è stato accolto come il salvatore della Patria. Oggi è accusato di non essere un presidente-tifoso, figura ormai scomparsa nel calcio moderno.

Chi parla bene di De Laurentiis è condannato all’inferno dantesco nel girone dei “pappon-boys”, ovvero dei difensori del “Pappone”. Lo chiama così chi non sa leggere i bilanci e pensa che De Laurentiis utilizza i soldi del Napoli per produrre i suoi film. Lo chiama così chi lo accusa di non voler investire il suo patrimonio personale per rinforzare la squadra (ma quale imprenditore anche cinese o arabo lo farebbe senza un tornaconto extracalcistico?). “Presidè caccia ‘e sord”. Puntualmente ad ogni sconfitta, ad ogni rifiuto in sede di calciomercato diventa il leitmotiv dei tifosi. 

Analizzando i risultati sportivi senza condizionamenti, tutto sommato si possono considerare tra i migliori della storia del Napoli, secondi solo a quelli ottenuti dal Napoli con Maradona:

– unica italiana a partecipare per il settimo anno consecutivo a una coppa europea;
– unica italiana con la Juventus ad aver vinto un trofeo negli ultimi tre anni;
– una semifinale europea dopo ventisei anni;
– un titolo di Campione d’inverno dopo venticinque anni;
– una lunga serie di record stabiliti in Italia e all’estero;
– due dei sei secondi posti della storia del Napoli (gli ultimi due sono targati D10S).

“E che ha vinciut?” E’ vero, a Napoli vittoria è sinonimo solo di scudetto, ma se paragonato al percorso presidenziale di Ferlaino, De Laurentiis è sulla buona strada per vincerlo.
D
opo dodici anni di presidenza (1969-1981)nella bacheca di Ferlaino c’era solo una Coppa Italia, malgrado sia partito dalla Serie A con una squadra e una società già esistenti.
De Laurentiis ha vinto due Coppa Italia e una Supercoppa Italiana, partendo però da zero in Serie C. Lo scudetto Ferlaino lo ha vinto dopo 18 anni (1987) e la Coppa Uefa dopo 20 (1989). Per farlo ha dovuto compromettere i bilanci della società per comprare il più forte di tutti, il grande Maradona che con i budget di spesa che hanno oggi i club stranieri, non potrebbe mai venire a Napoli. De Laurentiis ha tempo fino al 2022 per vincere uno scudetto e fino al 2024 per vincere un alloro europeo.

Ma allora De Laurentiis ha fatto tutto bene? Come dice Vasco Rossi “C’è chi dice no” e identifica notevoli margini di miglioramento che De Laurentiis sa, può e deve realizzare per quanto riguarda:

– comunicazione;
 stadio;
– settore giovanile;
– centro sportivo;
– trattative di mercato troppo lunghe;
– contratti poco snelli che spesso spaventano i possibili acquisti;
– organigramma societario oggi a conduzione familiare, da integrare con figure navigate nel mondo del calcio, meglio se con un passato prestigioso in maglia azzurra.

Giusto elogiarlo? Giusto criticarlo? Questione di opinioni personali. Una cosa è certa: se qualcuno pensa di poter fare meglio di “Don Aurelio” si faccia avanti. Tanto ai napoletani non interessa grazie a chi e a come, ma desidera solo vincere.  

 

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