Primo Piano

L’Argentina si ferma per 180′: Boca-River, la storia del calcio in finale di Copa Libertadores

Per la prima volta, dopo 371 derby, Boca e River si ritrovano di fronte per contendersi il trofeo più ambito, la Champions del Sudamerica.

 

Questa sera sarà il derby numero 372 nella storia tra Boca Junior e River Plate. Ma questa volta avrà un sapore ben diverso e speciale.

Questa sera per la prima volta dopo 110 anni di rivalità le due squadre di Buenos Aires si trovano l’una contro l’altra nella finale d’andata della Copa Libertadores, la Champions League del Sud America.

Boca-River non è una partita: è un rituale. Si sfidano le due tipologie di argentini: i figgieu, los ninos, gli scugnizzi dei barrios più malfamati, il Boca. Dall’altro, i “millionarios”. Borghesi, colti, europei: il River. Non è calcio, ma neanche un banale confrontarsi fra classi.

Boca-River sono due modi diversi di essere argentini. Indios, borghesi, genovesi, britannici, napoletani. Nelle vene dei portenos (abitanti di Buenos Aires) scorre “sangue bastardo, di migliaia di culture capaci di ritrovarsi tutte assieme, di mischiarsi sotto il caldo sole di uno dei luoghi più dolci ed accoglienti del pianeta.”

Lì il calcio non è un semplice sport, è una passione viscerale che spinge la gente a credere davvero in qualcosa.

Il primo capitolo alla Bombonera, il tempio assoluto del calcio, lo stadio dove il “Superclasico” viene definita una delle cose da vedere prima di morire.

Unica nota dolente sarà l’impossibilità dei tifosi ospiti ad assistere alla partita, lo spettacolo ne perderà parecchio ma la sicurezza degli spettatori va messa al primo posto.

Nel Mondo non si parla d’altro, mai nella storia una partita di calcio sudamericana aveva suscitato così tanto interesse mediatico. Boca e River hanno fatto la storia del calcio, e stasera ne scriveranno un altro capitolo.

Comments

comments

Ultimi Articoli

To Top