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Quando non è la reazione ma il colore della maglia a costarti caro

Ieri Higuain ha avuto un’altra chiara dimostrazione di quanto sia difficile giocare contro la Juve, l’intoccabile Juve, con un’altra maglia.

 

“Fischi sempre me”. Questa la frase ripetuta più volte da Higuain durante le plateali proteste dopo il fallo su Benatia.

Al bomber rossonero devono essere saltati alla mente tanti ricordi contrastanti scaturiti dalle sue due esperienze passate in Serie A.

Si, Gonzalo Higuain si è reso di nuovo conto di come in Italia vengano utilizzati due pesi e due misure.

Altro chiarissimo esempio? Leonardo Bonucci: attuale difensore della Juventus ed ex rossonero.

Il centrale di fiducia di Allegri è passato per Milano solo per un anno per poi ritornare alla base; il tempo di rendersi conto che niente è come “casa” e se ne sta cominciando ad accorgere, di nuovo, anche il pipita.

Un dato molto interessante che salta subito agli occhi è quello dei cartellini: Bonucci in una sola stagione al Milan ha collezionato ben 6 cartellini gialli e un rosso, colore che con la maglia della Juve ha visto sventolarsi in faccia una sola volta in sette anni.

Ancora più clamoroso il dato su Higuain, ammonito già tre volte ed espulso una in 10 partite con la maglia rossonera in Serie A, ed espulso una volta con la maglia del Napoli in piena corsa scudetto, indovinate un po’ contro chi.

L’avventura in maglia Juve per Gonzalo invece si è conclusa con 4 ammonizioni in due intere stagioni.

Questa la prova che se una squadra già abbondantemente superiore come la Juve viene trattata in modo diverso rispetto alle altre, in Italia si farà sempre più fatica a fare un passo oltre i bianconeri.

 

 

 

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