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L’autoelogio, numeri alla mano, di De Laurentiis e l’avviso a Sarri

Aurelio De Laurentiis “sciorina” numeri e dati anche in relazione al suo rapporto con gli allenatori.

 

Non le manda a dire, come suo solito, Aurelio De Laurentiis, durante la conferenza di presentazione del prossimo ritiro degli azzurri in Trentino. Anche sul discorso allenatore non usa mezze parole il Presidente del Napoli, e lo fa prendendo esempio dai rapporti con quelli prima di Sarri: “è stato detto che Mazzarri e Benitez andarono via perché non andavano d’accordo con me, non è vero: al primo dissi che doveva restare con me altri due anni, al secondo gli chiesi di restare e restò spiazzato perchè aveva problemi con la moglie. Con me a capo il Napoli è stato sempre in Europa, ho creato campionissimi che tutti ci hanno invidiato. C’era chi non giocava e con noi ha giocato, c’era chi non segnava e con noi ne ha fatti 30. Questa è la storia. Il produttore se fa veramente quello è più importante del regista. C’è chi ha voluto fare di testa propria ed ha fallito”.

Un auto-elogio, acclarato dai numeri che continua: “Quando dietro ad una società c’è un signore come De Laurentiis cerchiamo di condurre la nostra azienda nel miglior modo possibile, rinunciando anche ad altre attività più remurative.

Poi la virata finale verso l’attuale tecnico del Napoli, Maurizio Sarri, che sa quasi d’addio nonostante la speranza del Presidente: Sarri ha avuto una bellissima esperienza, ha dato grandi risultati e spero che resti. Veniva dalla Serie C e credo che questi tre anni con noi credo gli siano stati utili per crescere”. Poi il presidente ne approfitta per sottolineare e smentire certe critiche attribuitegli: “Abbiamo investito su di lui e per lui, i risultati non dipendono da chi costa di più. Noi vincevamo anche con giocatori di minor livello e con fogli di stipendio inferiori anche di un quarto a quello attuale”.

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