Editoriale

L’importanza di chiamarsi Gennaro: Gattuso l’anima del Napoli

L’importanza di chiamarsi Gennaro: Gattuso l’anima del Napoli –  Se ti chiami Gennaro ed hai fatto fortuna al nord, sai che la vita non ti ha regalato nulla e anche quando avrai conquistato tutto, ti sembrerà di non aver fatto abbastanza.


Trasformare un guaio in un’opportunità è la chiave del successo degli uomini vincenti.

Il carattere, le motivazioni e la voglia di andare oltre i limiti imposti dal destino fanno la differenza e possono trasformare un presente grigio in un futuro luminoso.

Non è stato facile per i calciatori del Napoli essere messi sotto vuoto a Castelvolturno.

Giornate interminabili, famiglie lontane, poca socializzazione

(soprattutto fino agli ultimi, ennesimi tamponi negativi che ormai scongiurano i rischi di ulteriori contagi).

Certo,

sacrifici condivisi con tantissime persone costrette a quarantene ben peggiori ma quella napoletana è la prima vera bolla del calcio italiano.

Ancora più difficile lavorare sulle motivazioni e convincere i ragazzi che questo problema ( subito e non causato, vale la pena ricordarlo) poteva trasformarsi in un’opportunità.

Per avere credito in uno spogliatoio di professionisti, dove si incrociano anime e aspettative diverse, devi essere credibile.

Gattuso lo è perché oggi, ragiona da mister

ma parla da leader dello spogliatoio.

Quando i suoi calciatori lo osservano vedono un uomo che ha il carisma di un campione del mondo, l’umiltà di un lavoratore instancabile e la fame di chi, nonostante tutto, non avrà mai la pancia piena.

L’importanza di chiamarsi Gennaro e dare del tu alla vita guardandola diritto negli occhi.

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