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L’Inter di Spalletti tra il caso Icardi e le qualificazioni alla Champions all’ultima giornata

inter spalletti

Luciano Spalletti si avvicina sempre di più ad essere il neo-allenatore del Napoli. L’ultima esperienza in Serie A risale ai due anni con l’Inter.

Due anni caratterizzati dal suo solito assetto tattico, il 4-2-3-1, ed il famoso “caso Icardi” che ha infiammato la seconda stagione. Tra questi, si devono ricordare le due qualificazioni alla Champions League ottenute sul filo del rasoio.

Il primo anno di Spalletti all’Inter. La qualificazione conquistata all’ultima giornata

Spalletti ha preso l’Inter in mano il 2017/18, dove la squadra nerazzurra ha concluso al settimo posto in campionato fuori anche dall’Europa League. Subito riesce a centrare il primo obiettivo della società al primo anno, cioè ritornare nell’Europa che conta dopo la debacle dell’anno precedente; qualificazione ottenuta all’ultima giornata contro la Lazio.

Il tecnico di Certaldo ha sempre mantenuto il suo impianto tattico, il 4-2-3-1, cercando di sfruttare al massimo Mauro Icardi. L’ex attaccante dell’Inter era sempre molto cercato dagli esterni nerazzurri, con Cancelo e Perisic a fare da mattatori. Il primo anno di Spalletti fu anche il fatidico anno di quel Juventus-Inter, con la mancata espulsione di Pjanic per il fallo su Rafinha.

A parte una costante ricerca della prima punta argentina, il modo di giocare della squadra è sempre stato quello tipico dell’allenatore; oltre alla ricerca degli esterni, l’arrivo di Rafinha in prestito diede all’Inter anche il famoso perno centrale dei tre offensivi capace di creare pericolosità al centro. Come già anticipato, la qualificazione arrivò all’ultima giornata contro la Lazio, con Vecino come mattatore della serata.

Un primo anno tranquillo, diciamo…

Caso Icardi e le polemiche extra campo caratterizzano il secondo anno di Spalletti

Quello che sarà più ricordato in assoluto di Spalletti all’Inter è il secondo anno. Il tecnico di Certaldo, infatti, ha dovuto fare i conti con il caso Icardi poco dopo l’eliminazione dalla Champions League. Un caso che ha tenuto banco per più di due mesi, con il rinnovo dell’argentino che non arrivava e che creava malumori generali nell’ambiente.

Un esempio ciò che uscì fuori che riguardava anche Perisic. Spalletti in quell’occasione ha tenuto la posizione in maniera granitica, non impiegando l’argentino per diverse partite (e costò anche l’uscita dall’Europa League); in contemporanea ci fu anche l’inizio dell’avventura di Lautaro Martinez all’Inter.

Al secondo anno, Luciano Spalletti chiese Nainggolan alla dirigenza nerazzurra che riuscì ad accontentarlo; l’apporto del centrocampista non fu dei più utili e ci fu anche il caso dei vocali che circolarono tramite WhatsApp. L’Inter quell’anno centrò la qualificazione alla Champions proprio grazie a Radja Nainggolan, ma sempre in sofferenza: contro l’Empoli, all’ultima giornata.

Subito decisivo per il club, anche se il secondo anno…

Spalletti all’Inter, alla fine dei conti, si è rivelato subito decisivo per gli obiettivi posti dal club: ritornare il prima possibile alla Champions League. Il tecnico di Certaldo si è dimostrato capace di rispettare quello che è stato richiesto dal club, anche al netto di alcuni errori.

Quello che è ricordato di più, comunque, rimane il caso Icardi del secondo anno, dove l’allenatore arrivò anche ad escluderlo per diverse partite. Il carattere deciso e comunque in appoggio alla società è venuto fuori anche nella sua esperienza all’Inter. Cosa che sicuramente emergerà anche con il Napoli, si potrebbe aggiungere.

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