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Luperto si racconta: “A Napoli ero l’Albiol di Lecce, Sarri lavora di più di Benitez sulla difesa”

Sebastiano Luperto, difensore della Pro Vercelli prestito dal Napoli, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radio Crc:

Iniziamo dalla tua stagione alla Pro Vercelli: giusto il tempo dell’inserimento, poi non sei praticamente più uscito dall’11 titolare: te lo aspettavi alla tua prima stagione da professionista?
“No, sinceramente non me l’aspettavo, però era quello che dovevo riuscire a fare: ciò che mi ero prefissato fin dall’inizio. Speriamo di raggiungere questa salvezza, la classifica è molto corta e credo si deciderà tutto alla fine”.

Talvolta anche nella difesa a 3, come ti sei trovato in questo nuovo contesto tattico?
“Si, alterniamo spesso difesa a 3 e difesa a 4, dipende dall’avversario e da come il Mister prepara la partita. Mi trovo bene anche a 3, non ho problemi ad adattarmi”.

Ma è veramente così complesso imparare a stare nella sua famigerata ‘linea’? E soprattutto, perchè?
“Si, è complicato. Devi avere lo stesso tempo dei tuoi compagni di difesa e devi stare attento perchè anche 10 centimetri o mezzo secondo possono fare la differenza. Bisogna che tutti e quattro abbiano le stesse idee in base alla situazione di gioco che si sta sviluppando: quando stare sulla palla, quando invece ‘scappare’ e nel farlo devi essere sempre in sincronia con gli altri tre”.

Sei subito stato convinto che per te Napoli sarebbe stata la scelta giusta?
“Avevo varie richieste. Scelsi il Napoli anche perchè a differenza delle altre squadre che mi volevano all’epoca (stagione 2013/2014) faceva la Youth League, la Champions dei giovani. Un club importante ed in continua crescita, non è stato difficile scegliere”.

Sei diventato anche un tifoso del Napoli in questi anni?
“Si, assolutamente e poi mi piace troppo come gioca questa squadra. Giocano a calcio, quello vero, mi piace vederli giocare e inoltre amo la città. I primi due anni ho vissuto in convitto, poi ho preso casa a Lago Patria, tenendomi vicino al centro sportivo, ma ho vissuto molto anche il centro che visitavo spesso con i tanti amici che ancora ho a Napoli. Mi sono sempre trovato benissimo”.

Che stagione sta vivendo il Napoli dal tuo punto di vista?
“Una buona stagione, sta andando bene. Manca qualcosa soltanto sotto l’aspetto della cattiveria nei momenti determinanti. Domenica i ragazzi potevano fare un grande balzo in avanti in classifica e dinanzi a questa opportunità è come se si fossero bloccati un attimo. Anche se c’è da dire che ha trovato un Palermo che è andato subito in gol e che dopo si è arroccato sulla difensiva e quindi non era facile”.

Cos’hai trovato di diverso nel lavorare con Sarri rispetto al farlo con Benitez? Entrambi ti hanno lanciato ed hanno avuto fiducia in te…
“Sicuramente ringrazio entrambi per aver avuto fiducia in me. Poi, sai, ogni allenatore ti dà qualcosa di diverso. Ognuno con il suo metodo. Sarri mi ha dato qualcosa in più dal punto di vista tattico, mi ha migliorato tantissimo sotto questo aspetto. Lui lavora molto sulla fase difensiva, un po’ di più di Benitez”.

E sulla tua somiglianza con Albiol…?
“Si, lo dicono tutti. Lo spogliatoio mi prendeva in giro, mi soprannominavano appunto l’Albiol di Lecce. Mi ispiro a lui anche al di là della somiglianza fisica. E’ un grande campione, ha giocato con il Real Madrid e con la nazionale spagnola… firmerei per fare una carriera del genere”.

Fonte: sigonfialarete.com

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