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Mancini: “Jorginho merita il Pallone d’Oro, non credo nell’appagamento della squadra”

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Il ct della Nazionale Italiana, Roberto Mancini, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa.

Appena arrivato 3 anni fa hai ricordato ai tuoi calciatori la storia dell’Italia. E li hai convinti. Ora come motiverai i ragazzi in vista del Mondiale?
“Noi come Nazionale possiamo migliorare in questi 14 mesi che vanno da qui al Mondiale. Però ci sono ancora 5 partite di qualificazione e queste vanno prese con attenzione, ripartiamo contro calciatori che in campionato giocano già da 8-9 partite. La cosa importante è qualificarsi, poi avremo tempo per la fase finale”.

Sei diventato un traino anche per gli allenatori della Serie A.
“Io non credo sia così. Bisogna giocare bene per divertire e divertirsi, ma si può vincere anche in tanti altri modi. Ci sono state tante vittorie importantissime dove le squadre hanno vinto anche giocando in modo diverso. Il nostro è un buon gruppo, affiatato, e con qualità enorme e questa è la base. Poi ogni allenatore gioca a modo suo e con le sue idee”.

Hai richiamato Kean e Donnarumma ora non gioca al PSG, cosa pensi?
“L’abbiamo chiamato che era all’Everton e ora Kean è alla Juventus… (ride, ndr). L’abbiamo lasciato a casa prima dell’Europeo con grande dispiacere, ma dicendogli che sarebbe tornato. Deve giocare e giocare bene, comportarsi da professionista. Le qualità le ha. Donnarumma non sta giocando solo perché è arrivato un po’ in ritardo rispetto agli altri giocatori del PSG, solo per questo”.

Come hai ritrovato Zaniolo e Pellegrini?
“La vittoria all’Europeo è merito di tutto il gruppo che ci ha portato fino all’Europeo, anche di quelli che poi all’Europeo non sono venuti. Il merito va anche esteso a tutti loro. Mi sembra si siano ripresi dai vari infortuni e sono tornati a disposizione. Il problema si riproporrà quando si farà la lista Mondiale, ma sono tutti giocatori forti che stanno migliorando anno dopo anno. Zaniolo è importante stia bene, poi non è un problema di ruolo”.

Temi l’effetto appagamento?
“Noi iniziamo e incontriamo squadre che hanno già 8-9-10 partite nei loro campionati. Non credo nell’appagamento, questi ragazzi prendono sempre tutte le partite al massimo e questa è sempre stata la nostra forza. Le partite per giocarle bene e vincere devi sempre essere concentrato”.

Sentite di avere una responsabilità nel momento in cui tanti campioni stanno andando via dalla Serie A? Perché la convocazione di Scamacca?
“La Nazionale può sempre essere un modello, almeno deve sempre provarci. I giocatori italiani hanno qualità enormi e bisogna solo dare loro la possibilità di giocare. A volte si punta sui campioni stranieri affermati, ma i giocatori italiani danno sempre garanzie. Scamacca ha fatto tutte le Nazionali, volevamo portarlo prima per conoscerlo meglio ma non c’è stata la possibilità anche perché era in Under 21. Vogliamo conoscerlo di più, ha caratteristiche diverse dagli altri attaccanti e in futuro potrebbe esserci molto utile”.

La Serie A s’è impoverita e la Nazionale è un po’ la foglia di fico a tuo avviso? Cosa ti ha colpito di più dell’Europeo?
“Chi è andato via e ha fatto benissimo in questi anni, sono giocatori che hanno fatto benissimo e presi da squadre estere economicamente più forti. Ma in Italia si sono riaffermati ed è chiaro che è un peccato perderli. Anche perché gli italiani possono imparare da questi calciatori. E’ un dispiacere vederli andar via, ma ci sono giocatori giovani italiani che possono avere grande futuro, sia nelle squadre che in Nazionale”.

Cosa ti rimane di più del post Europeo? Quale impresa estiva alle Olimpiadi si avvicina alla vostra?
“Io credo siano sempre cose diverse ed egualmente importanti. Sono tutte vittorie speciali che non possono essere paragonate tra loro. Sono imprese straordinarie che rimarranno nella storia e chi le paragona sbaglia. Sono stati due mesi a livello sportivo straordinari per l’Italia. Tornando ai ricordi, i ‘grazie’ delle persone sono senza alcun dubbio la cosa più bella. Ciò che mi è rimasto di più dell’Europeo sono i 50 giorni trascorsi insieme, lunghi, duri e difficili, ma senza mai problemi tra di noi. Non è mai accaduto niente che avrebbe poi potuto creare problemi”.

Voi avere vinto giocando bene. C’è una svolta storica nel giudizio degli altri nei nostri confronti?
“Credo di sì. Vedendo le reazioni all’estero, durante e dopo l’Europeo, è un po’ cambiato il pensiero degli altri verso l’Italia che era considerata, nonostante i 4 Mondiali vinti, una squadra diversa. Noi siamo capaci di difendere meglio di tutte le altre nazionali, questo è fuori di ogni dubbio, ma una squadra forte deve saper difendere benissimo, tenere la palla e attaccare. E noi abbiamo racchiuso tutto questo. Inoltre, abbiamo giocato contro tutti con la stessa mentalità, poi è chiaro che ci sono tanti modi per vincere”.

Ci sono anche quest’anno tantissimi stranieri, anche debuttanti. E’ la Serie A che ti aspettavi?
“Non lo so, bisogna sempre entrare in ogni singola situazione e io non conosco tutto, non saprei. Da giocatore ho vissuto una situazione simile alla Sampdoria, Mantovani comprò giocatori giovani italiani e si arrivò allo Scudetto. In ogni squadra italiana secondo me deve esserci una buona base di giocatori italiani, poi se ci aggiungi stranieri buoni meglio… Ma sono situazioni singole, difficili da giudicare. Ho letto ad esempio di Matteo Ricci, noi lo convocammo a marzo e ci fece una grande impressione e fino a ieri era senza squadra… E’ difficile dare valutazioni, noi l’avevamo chiamato e ci fece un’ottima impressione. Uno non conosce tutte le situazioni, è chiaro che dispiace ma per fortuna ora ha trovato la squadra”.

Quanta voglia ha Oriali di essere qui? Vialli?
“Credo Lele arrivi stasera o domani, Vialli mercoledì. Saranno entrambi qui”.

Darebbe il pallone d’Oro a Jorginho? Come le è sembrato Insigne centravanti?
“Jorginho penso di sì. Sta facendo bene da anni e quest’anno ha vinto tutto ciò che ha giocato, se lo merita. Insigne può fare il centravanti, l’ha fatto anche con noi durante qualche partita”.

Cosa vorresti rivedere da giovedì?
“Che la Nazionale riprendesse da dove ci siamo lasciati”.

Tra tutti gli atleti delle Olimpiadi chi ti è piaciuto di più?
“Non posso dirne uno, anche i ragazzi delle Paralimpiadi stanno facendo cose bellissime. Bisogna citare tutti e l’unico dispiacere è stato non vedere il pubblico alle Olimpiadi. Solo quello è mancato ma i ragazzi sono stati e sono ancora oggi fantastici”.

Senti il dovere di ripartire dai ragazzi che hanno vinto l’Europeo o vuoi subito cambiare gerarchie?
“No, non abbiamo gerarchie. Prima ho ringraziato tutti i ragazzi, anche quelli che hanno giocato le qualificazioni. Noi dobbiamo avere in campo i giocatori che stanno meglio e ci sono giocatori che fanno parte di questo gruppo dal primo giorno. Chi è qui ora è giusto che sia qui. Ci sono tre partite, vedremo di volta in volta. Lazzari non è venuto per un problema e stiamo valutando di chiamare Calabria. Ma non è solo lui, valutiamo anche altri ragazzi ma non possiamo chiamarne 40. Calabria sta giocando bene da diverso tempo e rientra nel nostro giro anche se l’abbiamo chiamato una sola volta, ora probabilmente lo chiameremo. Ma ce ne sono anche altri”.

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