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Mazzata sulla Serie A: stop al decreto crescita. Ecco cosa può accadere

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La Serie A deve dire addio al decreto crescita, causa i mancati finanziamenti da parte del Governo. Ecco che cosa può accadere.

 

Decreto Crescita Serie A, stop dal Fisco: a rischio lo sconto fiscale per i giocatori Con la Circolare n.33/E dell’Agenzia delle Entrate del 28/12/2020, ad oggetto: Regime speciale per lavoratori impatriati – Articolo 16 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 147, come modificato dall’articolo 5 del decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 e successive modificazioni. Chiarimenti interpretativi,

il Governo si vede impossibilitato ad attuare il Decreto crescita.

Senza gli sconti fiscali previsti dal Governo a favore dei club (fino al 50%), si produrrebbe una situazione molto delicata per i principali club di serie A e di tutte quelle società sportive che avevano fatto riferimento a questo Decreto per poter tesserare grandi campioni a condizioni di vantaggio, garantendo loro compensi che risultano agevolati dalla normativa al momento congelata.

La Serie A rischia di ricevere il classico schiaffo in faccia dal Governo: il tanto atteso sconto fiscale derivante dal Decreto Crescita potrebbe non arrivare per il massimo campionato, obbligando i clubs a non poter usufruire del 50% di sgravo da attuare sugli stipendi dei giocatori. Per le società, un problema economico non da poco, in un momento in cui è difficilmente sostenibile la spesa attuale vista la riduzione dei ricavi determinata dalla pandemia. Per la Lega c’era già il benestare all’attuazione dello sconto, ma se non verrà emanato il decreto, non si potrà attuare.

La notizia è arrivata nella tarda serata di lunedì 28 dicembre, quando il ‘Sole 24 ore’, in un articolo online ha spiegato come la circolare delle Entrate abbia al momento bloccato gli effetti del decreto crescita per i calciatori. Il tutto fino all’emanazione del decreto attuativo sul quale il Governo deve lavorare a marce forzate perché, in caso contrario, diversi top player del campionato italiano potrebbero anche pensare di andar via o accordarsi con altri club esteri nella finestra di mercato di gennaio.

Se le società di calcio non potranno permettersi stipendi adeguati, grazie agli sgravi fiscali, diversi giocatori potrebbero avere via libera per scegliere opzioni estere con club pronti ad offrire loro di più. Un rischio che da latente diventerebbe reale se durante la prossima sessione di trattative, a gennaio, non sarà possibile usufruire del decreto crescita, che prevede sconti fiscali al 50%.

Il punto focale, che rischia di trasformarsi in un clamoroso boomerang economico per molti top club, è che proprio sul Decreto diversi team hanno sottoscritto diversi accordi con i giocatori, ‘giocandosi’ la carta delle agevolazioni promesse dal Governo, che se non arriveranno nei prossimi giorni e potrebbero portar anche alla risoluzione di accordi economici altrimenti insostenibili per le società.

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