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Mertens: “Napoli è diversa ti fa sentire napoletano sempre. Sarri mi ha insegnato il calcio”

Dries Mertens, attaccante del Napoli, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport.

Queste le sue dichiarazioni: “Il calcio in Italia è una bellissima malattia. Quando sono arrivato a Napoli mi sono reso conto che tutti seguono il calcio con immensa passione, anche le nonne. Come ho iniziato a giocare a calcio? Mio fratello ha cinque anni più di me e giocava a calcio. Io avevo quattro anni, si poteva iniziare solo a cinque. Così l’unica cosa che potevo fare, piccolo com’ero, era vedere i suoi allenamenti. Quindi stavo e guardavo ma avevo una gran voglia di tirare calci al pallone. Una volta non ho retto e sono andato al campo a giocare con ragazzi che avevano 5 o 6 anni. In quel momento papà non mi stava guardando, ma quando se ne è accorto mi è venuto a prendere: “Non puoi giocare, sei troppo piccolo”. Ma l’allenatore della squadra lo ha fermato: ‘No domani lui si allena con noi, è molto forte’. Da bambino non avevo un idolo. Giocavo a calcio, giocavo sempre, ma non lo guardavo”.

Poi arrivò il Napoli:Avevo giocato qui con l’Utrecht. Mi erano piaciuti subito la città e il suo spirito. Quando la società mi ha acquistato sono venuto con tutta la famiglia e mi sono ambientato facilmente. E’ molto diverso il sentimento della gente di Napoli per il calcio e i suoi protagonisti rispetto a quello a cui ero abituato in Belgio. Ci sono un calore, una solidarietà che ti aiutano a vivere bene una città che non è la tua. Napoli si stringe attorno ai giocatori della sua squadra, li fa sentire tutti napoletani da sempre.

Sarri? Lui mi ha insegnato il calcio.  E’ un allenatore che mi piace. E’ un tecnico preparato e persino scienti­fico nella cura delle partite. Una cosa che mi piace del suo gioco è il modo in cui organizza le fasi in cui noi abbiamo il possesso di palla e poi come struttura la pressione che facciamo sugli avversari nella fasi in cui sono loro a giocare il pallone. Mi piace come prepara ogni incontro. Sembra che già hai giocato la partita e in campo sembra che la tua squadra abbia un uomo in più.

Scudetto? Speriamo. E’ vero che siamo stati sfortunati, che l’infortunio di Milik e adesso di Ghoulam non ci aiutano, come squadra. Sappiamo che non abbiamo trenta uomini che possono giocare ma vogliamo fare bene e siamo un punto avanti alle altre squadre. E questo, mi creda, è già un importante passo in avanti, in un campionato che sarà molto combattuto.

Higuain? E un fuoriclasse, ecco perché abbiamo avuto difficoltà quando è andato via.

Mio gol preferito? Nessuno lo ricorda. Il mio preferito è stato il gol contro la Fiorentina, nella partita che abbiamo giocato in casa. Ho fatto un tunnel a Rodriguez, poi un passaggio no-look ad Hamsik. Lui ha tirato, il portiere ha preso la palla e dopo, sulla respinta, io ho fatto gol.

Il punto che mi piace di più di Napoli? Il mare. Non mi si può togliere il mare. Io vivo al mare. Mi sveglio con il caffè, vedo il mare e questo mi fa felice”.

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