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Messi in Serie A, ecco come

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In un articolo che è possibile leggere in versione integrale sul portale web de “Il Sole 24ore” Marco Bellinazzo spiega come la Serie A potrebbe portare in Italia Lionel Messi in caso di addio al Barcellona.

“Si fa presto a dire Messi (soprattutto in Serie A). È bastata la clamorosa litigata pubblica tra il direttore sportivo Abidal e la Pulce, con tanto di precipitoso rientro da Bruxelles del presidente Bartomeu per calmare gli animi, per scatenare i rumors dei giornali sportivi di mezza Europa sul possibile divorzio anticipato tra il fuoriclasse argentino e il club catalano e l’approdo in un altro torneo continentale.

Un top club potrebbe farsi ingolosire dalla clausola inserita nell’ultimo contratto attraverso la quale può liberarsi gratuitamente dal team blaugrana già nel giugno del 2020, un anno prima della scadenza di contratto, con soli 30 giorni di preavviso. Dunque, chi fosse interessato al colpaccio non dovrebbe mettere in conto il costo del cartellino e i relativi ammortamenti annuali. Tanto per fare un esempio illustre, Cristiano Ronaldo pagato poco più di 100 milioni dalla Juventus con un contratto di 4 anni, costa ai bianconeri circa 25 milioni a stagione solo per l’ammortamento.

Altro discorso riguarda lo stipendio del giocatore. Lo stipendio attuale è tra i 40/50 milioni netti, quindi con un costo per la società di circa 80/90 milioni lordi a stagione. Nel 2017 Leo, il padre Jorge e il fratello Rodrigo, peraltro, hanno ottenuto un premio alla firma dell’accordo pari a 100 milioni, da spalmare sui 4 anni del contratto, anche per compensare le sanzioni pagate al Fisco spagnolo, a fronte di diverse irregolarità riscontrate, per un ammontare di circa 50 milioni. C’è da dire, poi, che Messi incamera il 100% dai suoi diritti d’immagine, mentre di solito i club della Liga detengono per sé almeno il 50% di queste royalties. Non a caso per l’anno 2019 Forbes stima per l’argentino un reddito annuale pari a 127 milioni di dollari, cifra che gli ha permesso per la prima volta in carriera di salire sul gradino più alto della classifica degli atleti meglio remunerati al mondo, superando Cristiano Ronaldo e Neymar.

A interessarsi a Messi in definitiva, dovendo sobbarcarsi “solo” l’ingaggio, potrebbero essere anche i club italiani di vertice, e soprattutto l’Inter. Le società di Serie A, come meno munizioni finanziarie dei big europei,  potrebbero giovarsi delle agevolazioni fiscali introdotte negli ultimi anni. Ma paradossalmente i bonus in vigore in Italia potrebbero rendere tutt’altro che lineare l’operazione, innescando un conflitto di interessi milionario tra club e atleta.

Messi costerebbe all’anno quanto Cr7, che pesa sui conti della Juve per circa 85 milioni all’anno (31 di ingaggio netto, circa la stessa cifra per le ritenute fiscali e 25 milioni di ammortamento). E magari potrebbe, scegliere l’Italia pur di fronte a uno stipendio più basso di quello attuale, contando sui risparmi fiscali per i suoi introiti esteri.

 

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