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Milik, dal Milan…al Milan: i primi gol, il (doppio) calvario e il ritorno

Era il 27 agosto 2016, quando il Napoli, orfano di Gonzalo Higuain, passato alla Juventus, affrontava e batteva il Milan per 4-2.

 

 

 

A decidere il match furono due doppiette: una segnata dal solito, sempreverde, Josè Maria Callejon; l’altra da un ragazzone polacco, arrivato dall’Olanda per 32 milioni per prendere il posto del Pipita. Aveva esordito in Serie A sei giorni prima, a Pescara, con il Napoli sotto di due reti, prendendo il posto di Manolo Gabbiadini e partecipando alla rimonta azzurra.

La prima volta di Arek Milik al San Paolo è da sogno e lo è, in generale, l’inizio della sua avventura partenopea: il polacco segna altre due doppiette, contro Dinamo Kiev e Bologna, e va a segno anche contro il Benfica. Poi, nella gara di qualificazione ai Mondiali contro la Danimarca, arriva il terribile infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro che, di fatto, mette già fine alla sua stagione.

Perché, vista l’esplosione di Mertens nel ruolo di centravanti, Sarri gli concede soltanto pochi spezzoni, nei quali non riesce a mettersi in mostra, tranne a Reggio Emilia: il Napoli è sotto 2-1 contro il Sassuolo, Arek entra in campo e segna il gol del pareggio, evitando una sconfitta che avrebbe infranto i sogni Champions del Napoli.

Il precampionato successivo inizia nel migliore dei modi e, alla prima giornata di campionato, Arek segna subito al Bentegodi, contro l’Hellas Verona, realizzando il gol dello 0-2. Va in gol anche nella sciagurata trasferta in Ucraina contro lo Shakthar Donetsk poi, il 20 settembre, arriva la sfida contro la Spal. Dopo venti minuti Arek si accascia al suolo, toccandosi il ginocchio destro: l’incubo è tornato. Nuova rottura del legamento crociato che lo terrà fuori fino al 3 marzo, giorno della sconfitta contro la Roma in cui fa il suo ritorno in campo.

Ma stavolta, la sua stagione prende una piega diversa: Milik torna al gol nella difficilissima sfida contro il Chievo. Il Napoli, all’89’, è sotto 1-0 al San Paolo e vede allontanarsi sempre più lo Scudetto. Ma Arek decide che non è ancora finita. Prima trasforma in gol, con un colpo di testa, un bellissimo assist di Insigne, poi si traveste egli stesso da rifinitore, servendo ad Amadou Diawara il pallone del match point.

Va a segno anche contro l’Udinese, con la partita bloccata sul 2-2: Arek segna il gol del 3-2 con un tap in e, nel frattempo, la Juventus pareggia a Crotone, grazie alla rovesciata di Simy. Il Napoli è dietro quattro punti in classifica e, quattro giorni più tardi, vincerà allo Stadium, grazie alla capocciata di Koulibaly. Arek continua a segnare, sia contro la Sampdoria che contro il Crotone, ma le sue reti non basteranno per vincere il campionato, in seguito al tonfo di Firenze.

La nuova stagione vede l’arrivo di Carlo Ancelotti, in sostituzione di Maurizio Sarri, passato al Chelsea dopo una lunga trattativa. Milik arriva a Dimaro a ritiro inoltrato, vista la sua (sfortunata) partecipazione ai Mondiali in Russia, ma i pochi giorni in Val di Sole bastano al nuovo tecnico per innamorarsi di lui, come testimoniato dalle belle parole in conferenza stampa. Arek disputa un’ottima seconda parte di precampionato, andando a segno contro il Borussia Dortmund ed il Wolfsburg.

Ancelotti decide, dunque, di puntare su di lui per la prima uscita in campionato contro la Lazio e, ovviamente, Arek va a segno, confermando la sua, pazzesca, media di un gol ogni 100 minuti. Ora il ragazzone polacco ritrova il Milan al San Paolo: proprio come due anni fa, quando tutto è cominciato.

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