Editoriale

Morte, violenza, razzismo. Il racconto tragico della fine imminente del calcio in un paese senz’anima

Non c’è limite al peggio. Sembra il copione di un film invece è la cronaca della realtà.

 

Violenza, morte, razzismo, non siamo in Sud Africa nell’epoca dell’apartheid ma nel nord Italia nel 2018 e in piene festività natalizie, tempo di pace e gioia…
Prima del match tra Inter e Napoli incidenti tra gruppi opposti di tifosi che hanno portato alla morte di una delle persone coinvolte ed al ferimento di altre.
Secondo le prime ricostruzioni della Questura di Milano, sembrerebbe essersi trattato di un agguato teso si supporters azzurri.
Sugli spalti insulti razzisti a Koulibaly e cori di discriminazione razziale contro la città di Napoli e i napoletani.
In mezzo l’ignavia di un arbitro( Mazzoleni) che non ha preso nessun provvedimento sui fatti.
Una delle giornate più tristi e buie del nostro paese, no non solo del calcio ma dell’Italia tutta.
Cercare di capire cosa possa spingere degli esseri umani alla violenza per futili motivi è impresa ardua, così come cercare di capire i sentimenti di odio razziale.
Quello che si deve fare subito è dare una volta e per tutte il segnale che tutto questo non è ammissibile e impedirlo con ogni mezzo.
Si è usato per troppo tempo il metodo all’italiana : Non prendere posizioni chiare, giocando con le sfumature regolamentari e cancellando la certezza della pena.
C’è chi non ha sentito e chi se ne è lavato le mani, chi ha minimizzato e chi ne ha approfittato, c’è, infine chi ha giocato a scaricabarile.
Rifugiandosi tra le maglie di un’ottusa ma rassicurante burocrazia.
Ora basta.
Qualunque cosa si dica il calcio non è un gioco, non è una realtà parallela, non è un’enclave protetta.
È un fenomeno di dimensioni enormi che ha una valenza enorme sia dal punto di vista economico che sociale.
Una cassa di risonanza planetaria e uno strumento potente o pericoloso, a seconda di come venga usato.
Riuscirà questo paese accartocciato su se stesso, vecchio, incazzato e intollerante a trovare una soluzione definitiva?
La risposta è più facile di quello che potrebbe sembrare:
“Si, solo se, chi ha il potere, capirà che la puzza di bruciato che di sente nell’aria è l’avvisaglia di un incendio enorme che avanza rapidamente e che brucerà tutto se non si correrà ai ripari”
Fate presto.

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