Editoriale

Napoli, ora mettici la faccia. Chi se mett’ paura nun se cocc’ che ‘e femmen’ bell’

Alla fine ha segnato, quoque Lui, il figlio ingrato, in perfetto stile cinematografico si è conclusa la partita tra la Juventus e il Napoli.
Lasciando da parte tutte le chiacchiere, sull’ipocrisia, ad uso puramente mediatico, della pseudo non-esultanza resta una partita strana e difficile da analizzare
Juventus-Napoli si presta a diverse interpretazioni che aprono scenari opposti.

Il Napoli a Torino ha giocato molto bene ma quando giochi cosi devi vincere.

La domanda è perché non ha vinto?

Questi i motivi più probabili:

Innanzi tutto, è mancata la forza per concludere in gol l’evidente supremazia, anche, a causa della fortissima difesa della Juventus “La migliore d’Europa” come ha sottolineato Allegri.

Poi, perché si è sentita tutta la mancanza di un finalizzatore di peso e di ruolo.

Anche, perche i tre attaccanti erano stanchi essendo stati costretti a giocarle tutte, come ha ricordato Sarri.

Sicuramente, perché ci sono stati errori individuali, gravi, che, ancora una volta, hanno punito la squadra.

Infine, perché Hamsik, che dovrebbe fare la differenza, non ha inciso, venendo meno , anche, in una delle sue caratteristiche predominanti, il tiro da fuori che al Napoli manca come il pane.

Capitolo Insigne, la sua reazione alla sostituzione è inaccettabile e ingiustificabile e infatti il ragazzo ha chiesto scusa ieri alla ripresa degli allenamenti.
Lorenzo ha, sempre, goduto della stima del suo allenatore che lo ha difeso e tutelato, schierandolo anche a dispetto di critiche feroci.

Si può, poi, discutere dell’efficacia della sostituzione ma questo è un altro discorso e contempla anche la prestazione insufficiente di Giaccherini, dal quale era lecito aspettarsi molto di più all’ingresso nel suo stadio.
Nota molto positiva, Diawara, del quale, il centrocampo del Napoli verosimilmente non potrà più fare a meno.
Valutando tutto, le prospettive del Napoli sono due e diametralmente opposte.

La prima:

La partita contro la Juventus è stata la migliore da quando è iniziata la crisi di risultati, a prescindere dalla sconfitta.

Se è stata frutto di un’evoluzione positiva, il Napoli ha lasciato il periodo negativo alle spalle e la sua stagione può ripartire, grazie anche al ritorno di Gabbiadini, a patto che non si commettano più errori come quelli degli ultimi tempi.

Reina, Hysaj, Koulibaly, Ghoulam, passando per Allan e Jorginho, fino a Gabbiadini.
A turno, quasi tutti hanno sbagliato.
Altri calciatori( Hamsik e Insigne) non stanno garantendo quella continuità di prestazioni e gol.

La Seconda:

Il Napoli con la Juventus ha giocato bene ma ha evidenziato tutti i limiti di un attacco monco e ha continuato a fare errori personali.
Se il rientro di Gabbiadini non consentirà uno sbocco più fluido alla manovra e, soprattutto, se tutto il lavoro della fase difensiva verrà vanificato da follie personali, il Napoli si appresta a vivere una stagione difficile e forse deprimente.

Una stagione macchiata dall’eccessivo ottimismo della società che ha deciso di puntare su due attaccanti di cui uno( Gabbiadini) che, già all’epoca di Benitez, aveva palesato difficoltà di adattamento al ruolo di prima punta.

Dunque non una questione numerica ma di calciatori.
La speranza di tutti è che sia buona la prima ipotesi e pertanto il pallino ora è in mano a staff tecnico e calciatori che, in tempi brevi, daranno la risposta esatta.

Chiosa finale su Sarri:

Ha fatto sicuramente bene il mister a tendere la mano a Higuain ma ogni eccesso non è mai sano. Gonzalo ha aperto una ferita che ancora sanguina nel cuore dei tifosi azzurri che meritano il rispetto delle propri sentimenti.

Ora Higuain va messo da parte, soprattutto nella mente dei protagonisti, si è sprecato troppo tempo a parlarne ed a rammaricarsi per la sua scelta di andare via.

Infine risultano quanto meno discutibili le dichiarazioni di Sarri sul fatto che le partite con Roma e Juventus non siano sfide dirette.

Sono state sfide dirette, perse, e lo sono state perché il Napoli lo scorso anno è arrivato secondo e perché, pur avendo perso il suo fuoriclasse, non sono stati certo i giovani acquistati a determinare le sconfitte, giovani che, anzi, hanno, fino ad oggi, reso al di sopra delle aspettative.

A determinare le sconfitte sono stati approcci sbagliati ed errori dei ‘vecchi’, calciatori collaudati e che, sarebbe ora di prendessero le proprie responsabilità.

Chi se mett’ paura nun se cocc’ che ‘e femmen’ bell’.

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