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Paolo Cannavaro, orgoglio napoletano

La tormentata storia tra il Napoli e Cannavaro oggi, all’Ata Exsecutive di Milano, ha trovato il suo epilogo. Le strade si dividono, il Capitano azzurro passa al Sassuolo. Su questa vicenda si è detto di tutto, forse anche troppo:

dalla vicenda della barca alla scelta tecnica. 
Un uomo come pochi, un giocatore come tanti, questo è Cannavaro, napoletano fino al midollo osseo che non si è mai risparmiato soprattutto quando il Napoli in Serie B lo chiamò. La sua risposta non si fece attendere, il Napoli era lì e lo aveva cercato, un napoletano nel Napoli un sogno che si avverava. I primi successi, la risalita degli azzurri in Serie A e le prime soddisfazioni. La fascia da capitanoIntertotoEuropa League e Champions League fino ad arrivare a quel 20 maggio 2012 quando il Napoli vinse la Coppa Italia contro la rivale di sempre, la Juventus. Lui il Capitano, con indosso la maglia azzurra alzò la Coppa, fiero in quel momento di essere ancora di più napoletano.

Diciamo la verità, in quanti hanno etichettato Cannavaro come “il fratello di … ”? Ma a lui non è mai pesato perché lui era Paolo, punto. Fabio era il passato, lui era il presente e voleva essere anche il futuro “Per il Napoli voglio essere quello che è Totti per la Roma: la bandiera”Una bandiera oggi a mezz’asta perché il suo sogno è stato spezzato.
Quante critiche Cannavaro ha subito senza mai dire nulla, senza cadere nel vittimismo. Tanti i pseudo tifosi che  gli puntavano il dito contro ogni qualvolta che c’era un errore. E lui? Lui nulla, non una parola. Facile prendersela col Capitano che ama la maglia, più di qualunque altra cosa. Poteva mollare, dire basta a tutte le ingiurie e invece no, è stato sempre lì al suo posto riceveva senza mai rispedire al mittente.

Oggi qualcuno sarà felice di vederlo andar via. Forte, scarso che importanza aveva? Di Capitani come lui non esistono più, o meglio è rimasto solo Totti.
Una cosa è certa: Cannavaro nel suo petto non ha il cuore ma la MAGLIA.

Cannavaro ha onorato fino alla fine i colori azzurri e va via, in silenzio. Ma i suoi sono passi di chi non avrebbe mai voluto andare via.

BUONA FORTUNA CAPITANO!

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