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Paolo Cannavaro: “Vogliamo che il Collana diventi un centro sportivo d’eccellenza”

L’ex capitano del Napoli, ora al Sassuolo, ha parlato ai microfoni di “Vomero Magazine”. Di seguito alcuni stralci dell’intervista.

“Come sfondare nel mondo del calcio? credo che la qualità principale sia l’umiltà e la dedizione al lavoro, dando valore a ciò che si fa. Con il tempo diventa un lavoro, ma io non ho dimenticato la passione e l’entusiasmo che mi hanno spinto e motivato sin dagli inizi della carriera. Quindi potrei dire che per essere un buon giocatore non bisogna dimenticare il bambino di una volta che giocava a calcio per divertirsi. Napoli mi manca. In particolare mi mancano gli odori, il mare e il carattere dei napoletani. Mi manca la nostra naturale predisposizione alla chiacchiera, quei rapporti semplici.

La vicenda Stadio Collana? Siamo soddisfatti della sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato l’esito della gara a nostro favore (Consorzio Giano, di cui fa parte col fratello Fabio, Ciro Ferrara e l’imprenditore Paolo Pagliara. ndr). Attendiamo i chiarimenti richiesti dalla Regione. Essendo anche noi sportivi, comprendiamo il grande disagio di coloro che fino ad oggi non sono stati messi in condizione di praticare attività sportiva nel Collana. Il nostro obiettivo, una volta ricevute le chiavi dalla Regione, è realizzare finalmente il progetto di riqualificazione dell’intero complesso sportivo, al fine di garantire a tutte le Associazioni sportive un impianto sicuro, funzionante e di elevato livello qualitativo. Il Collana fa parte della storia della nostra città e vogliamo che diventi un centro polisportivo di eccellenza, il fiore all’occhiello del Vomero. Il nostro progetto prevede anche la riqualificazione dello spazio antistante piazza Quattro Giornate, sotto i gradoni degli spalti. Tuttavia questa è solo una parte del progetto, che mira a riqualificare tutta l’area sportiva (palestre, piscina, campo da calcio, pista di atletica) che fino ad ora versa in condizioni poco sicure. Ho sentito voci che criticavano il nostro intervento perché guardavano solo all’aspetto commerciale dell’operazione. Io, mio fratello e Ciro siamo calciatori, sportivi prima di tutto, e ci teniamo a ripristinare, sviluppare e modernizzare la struttura sportiva”.

Per l’intera intervista vi rimandiamo all’edizione c.m. di “Vomero Magazine”.

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