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Portavoce Curva A: ” Non abbiamo paura di dare i nostri dati. Aperti al confronto con chiunque”

Nel corso di Forza Napoli Sempre su Radio Marte è intervenuto un portavoce della Curva A, chiamato Gianluca, chiarendo la posizione di tutti i gruppi organizzati di quel settore.

Parlo a nome della Curva A, non parlerò di altre cose di altri settori perché non le conosco e non faccio il giudice. Sulla nostra grossa manifestazione di sabato, il volantino l’avete letto tutti e bisogna fare chiarezza. In Curva A ‘la fede non ha prezzo’, la manifestazione non era contro il caro biglietti, la società può fare i prezzi che ritiene opportuno, noi abbiamo pagato 50 euro a Gela, non polemizziamo per 50 euro col Milan. Ma si scontra con la frase di De Laurentiis su più famiglie e meno ultras, e non è una buona politica per riempire lo stadio di famiglia visto il reddito pro capite che è diverso da altre città. La nostra protesta è solo per tornare ad accompagnare il Napoli in queste ultime 5 partite che restano per un sogno che manca da 33 anni. Abbiamo sentito tanti dire che avevamo abbandonato il Napoli, non volevamo sostenerlo, volevamo fare chiarezza: per noi è una scelta di vita, va oltre ogni cosa, fuori abbiamo creato l’atmosfera con tanti bambini, l’atmosfera che non ci è consentito fare allo stadio. Noi non siamo dei santi, ma siamo maturi, abbiamo una mentalità, uno stile di vita, quando regaliamo calore se ne approfitta la squadra, alcune partite le abbiamo vinte noi col tifo. Quando sbagliamo, ci prendiamo la responsabilità e paghiamo. 

Dall’8 gennaio però, dopo i fatti in autostrada A1 che hanno visto coinvolte due tifoserie, la massima autorità dell’ordine pubblico ha vietato la trasferta alle due tifoserie. Ce ne prendiamo le responsabilità e poi ognuno verrà indagato soggettivamente. L’8 gennaio oltre alle trasferte ci è stato vietato per punizione anche il materiale in casa e l’abbiamo accettato. Ma viviamo di calcio e vedendo l’altra tifoseria coinvolta poi in casa gli striscioni li mettevano e continuava tutto. Questa cosa è partita da Napoli, perché noi sì e gli altri no? 

Portavoce di chi? Rappresento tutti i gruppi organizzati della Curva A che sono fidelizzati da 8 anni. La Curva A è fidelizzata, per chiarezza. Non abbiamo paura di dare i dati, siamo abbonati ed il caro biglietti non è un problema. In trasferta diamo i nomi. Siamo fidelizzati senza problemi.

Da quell’8 gennaio sono due mesi con questa punizione ulteriore. Ne abbiamo sentite tante, che avevamo abbandonato il Napoii, che ricattavamo la società, ingerenze sulla festa, ma noi vogliamo solo scendere in campo e la festa la organizzerà chi è preposto a farlo, non abbiamo velleità in merito. Noi vogliamo entrare e gioire. Tutto nasce dall’8 gennaio, ma vogliamo essere pratici: abbiamo letto l’invito del sindaco, la massima autorità, noi ci mettiamo la faccia, il sindaco ha detto di fare uno slancio per la comunità, sono in arrivo milioni di turisti per il nostro folclore, noi siamo pronti a confrontarci con chiunque, se c’è stato qualche nostro errore siamo pronti a correggerlo e ognuno si assuma la sua responsabilità per remare dalla stessa parte. Noi siamo disposti a parlare, ma dicendo le cose come stanno. 

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